Skip to main content


Ultime news da "Crisi climatica e adattamento"

4 Feb, 2025
Uno studio dell’Università di Durham rivela che il riscaldamento globale sta facendo aumentare più rapidamente crepe e fratture nel ghiaccio. Le temperature più alte di aria e mare hanno fatto registrare un incremento anche del 25%
I ricercatori hanno studiato più di 8.000 mappe di superficie 3D, create utilizzando immagini satellitari ad alta risoluzione. E alla fine il risultato è stato inequivocabile: crepe e fratture nella calotta glaciale della Groenlandia stanno aumentando sia di numero che di dimensioni a un ritmo accelerato. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature, è stato condotto da scienziati del dipartimento di Geografia dell’Università di Durham, uno dei più antichi e prestigiosi istituti del Regno Unito. Dalle indagini condotte sul secondo corpo di ghiaccio più grande del mo...

3 Feb, 2025
Il monito a spingere sulla transizione energetica emerge dalla relazione annuale del Centro comune di ricerca della Commissione europea. Secondo il Global climate and energy outlook (Geco) 2024, a livello globale gli attuali impegni nazionali (Ndc) sono ancora insufficienti per limitare il riscaldamento a 1,5°C
La relazione annuale chiamata Global Energy and Climate Outlook (Geco), è arrivata al suo decimo anno di pubblicazione. Ogni 12 mesi presenta una visione aggiornata delle implicazioni delle politiche energetiche e climatiche a livello mondiale. Ebbene, anche l’edizione che monitora quanto fatto e non fatto nel 2024 evidenzia che il mondo non è ancora sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi climatici, anzi. Dalle analisi effettuate emerge che permangono sia gap di implementazione (tra le politiche attuali e gli impegni assunti) che di ambizione (tra gli impegni attuali e una trai...

31 Gen, 2025
Tra gli impegni chiave: accelerare sulle rinnovabili e stop delle vendite di auto a benzina entro il 2030. Viene anche messo in conto il divieto di nuove licenze di esplorazione per petrolio e gas
Taglio delle emissioni di gas serra di almeno l’81% rispetto ai livelli del 1990. È questo l’obiettivo ambizioso che si è dato il Regno Unito con il proprio Contributo determinato a livello nazionale (Ndc) per il 2035. Già alla Cop29 dello scorso novembre il premier britannico Keir Starmer aveva preannunciato questo target, con l’esclusione delle emissioni internazionali dell’aviazione e delle spedizioni. E ora Londra, facendo seguito al primo Ndc che prevedeva la riduzione del 68% entro il 2030, mantiene l’impegno presentando il proprio piano climatico con una...

31 Gen, 2025
In una dettagliata relazione si evidenzia l’aumento delle emissioni in questo settore (+26%) e si indicano le possibili soluzioni per correggere la rotta: migliorare la collaborazione pubblico-privato, sfruttare più strumenti finanziari, incentivare il trasporto sostenibile
Nell’Unione europea il settore trasporti continua ad andare nella direzione sbagliata. Le emissioni di gas serra viaggiano su livelli in aumento, anziché in diminuzione. Negli ultimi anni è stato approvato uno stringente quadro normativo, ma senza un cambio di rotta in quest’ambito sono a rischio gli obiettivi climatici comunitari. È dunque necessaria una rapida ed energica inversione di tendenza. Solo adottando soluzioni di finanziamento innovative, rafforzando la collaborazione pubblico-privato e attuando misure politiche mirate, l’Ue può ridurre le emissioni di CO2 nel comparto tras...

30 Gen, 2025
I dati evidenziati nella relazione 2024 della Commissione europea. Nel 2023 sussidi energetici dannosi per l’ambiente arrivati complessivamente a 136 miliardi di euro
«Le sovvenzioni per l’energia svolgono un ruolo essenziale nella transizione energetica: se sono ben concepite costituiscono incentivi in grado di accelerare lo sviluppo e la diffusione di soluzioni che sfruttano l’energia pulita e possono contribuire agli obiettivi economici, ambientali o sociali; se invece non lo sono possono ostacolare la transizione energetica, modificare gli incentivi all’uso dell’energia riducendo il segnale del prezzo del carbonio e gravare sulle finanze pubbliche. In ultima analisi, occorre eliminare gradualmente o riformare tutte le sovvenzioni ai combustibili foss...

30 Gen, 2025
Uno studio rivela l'accelerazione del riscaldamento nelle montagne europee, con impatti significativi sugli ecosistemi d'alta quota
Il 2024 si è affermato come l'anno più caldo mai registrato, segnando un ulteriore allarme per la crisi climatica globale. Le temperature record hanno avuto impatti significativi su diversi ecosistemi, tra cui quelli montani, dove il permafrost - definito come terreni, detriti o rocce che mantengono temperature pari o inferiori a 0 °C per tutto l’anno - sta subendo trasformazioni sempre più rapide. Un nuovo studio, pubblicato su Nature Communications e intitolato "Enhanced warming of European mountain permafrost in the early 21st century", ha rivelato che il permafrost nelle montagne europ...

30 Gen, 2025
C’è il problema siccità, che richiede maggiore attenzione agli invasi, ma non solo: queste dovrebbero essere le giornate più fredde dell’anno, ma con massime fino a 18 gradi si teme il risveglio anticipato delle piante e la perdita dei raccolti in caso di successivi sbalzi termici
Massime fino a 18 gradi, mimose già in fiore. Questi dovrebbero essere i “Giorni della Merla”, quelli più freddi dell’anno. E invece, salvo rare eccezioni, su gran parte del territorio nazionale le temperature dicono altro. Può far piacere, può far risparmiare sulle bollette del riscaldamento domestico rese già salate dai prezzi del gas, ma questo può essere anche un grave problema. A lanciare l’allarme è Coldiretti, che segnala il rischio che si corre nei campi: con questo caldo fuori stagione, le colture sono spinte a un precoce risveglio, rimanendo però poi esposte al rischio di un possi...

29 Gen, 2025
Il report relativo al 2024 delle Nazioni unite: il 74% dei Paesi dell’America latina e dei Caraibi ha subito l’impatto di eventi meteo estremi, diventati più frequenti a causa del riscaldamento globale
I cambiamenti climatici e gli eventi meteorologici estremi stanno colpendo almeno 20 Paesi sudamericani e aumentano il rischio di fame e grave malnutrizione in tutta la regione. È quanto emerge da uno studio multi-agenzia delle Nazioni Unite appena pubblicato. L’analisi parte dal fatto che l'America latina e i Caraibi hanno registrato un calo della fame e dell'insicurezza alimentare per due anni, grazie ai programmi di protezione sociale e alla ripresa post-Covid. Tuttavia, si legge nel documento intitolato "Panoramica regionale della sicurezza alimentare e della nutrizione 2024",...