
In Toscana ogni Comune dovrà elaborare un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici

La Regione Toscana sta lavorando per la ricucitura dei territori devastati dalla sesta grande alluvione negli ultimi 18 mesi – oggi con sopralluoghi a Vaglia, un’area del Mugello particolarmente colpita – e al contempo sulla prevenzione.
«Sto lavorando ad una legge che chiederà a ciascun Comune toscano di elaborare un Pacc, Piano di adattamento ai cambiamenti climatici – ha annunciato oggi il presidente Eugenio Giani, nell’ambito del festival Salviamo la Terra organizzato dal quotidiano locale Il Tirreno a Palazzo Strozzi Sacrati – Non saranno piani settoriali, ma piani di programmazione onnicomprensivi, tramite i quali i sindaci ed i Consigli comunali che li approveranno individueranno gli interventi di modifica morfologica del territorio necessari alle luce dei cambiamenti climatici avvenuti negli ultimi dieci anni. La legge sui Pacc è il mio obiettivo per questa primavera, e saremo la prima Regione a portare avanti questa operazione».
Si tratta di un’iniziativa in cantiere già dallo scorso 4 novembre, anniversario della grande alluvione di Firenze del 1966, che inizia adesso a prendere forma.
«I Pacc – ha aggiunto Giani – non saranno piani settoriali, dedicati a urbanistica, ambiente, energia, scuole o altro, ma dovranno contenere indicazioni su tutti gli interventi che servono nei vari territori per fronteggiare i nuovi fenomeni meteorologici: dalla regimentazione dei fiumi e della rete idrica minore (compresi argini, fossi o ponti da modificare) alle modifiche o agli spostamenti di manufatti o strutture pubbliche che devono cambiare collocazione perché si sono dimostrati non idonei. Penso a tanti campi sportivi, parchi pubblici, scuole, strade troppo vicine ai corsi d’acqua. Questi piani interdisciplinari faranno il punto sulle nuove necessità dei territori, necessità emerse dalla trasformazione che sta avvenendo a causa dei cambiamenti climatici ed arriveranno alla Regione, che cercherà di sostenere questo adattamento trovando le risorse».
Si tratta di un punto fondamentale, perché su questo fronte il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc) è di fatto fermo al palo: approvato nel gennaio 2024 dal Governo Meloni dopo lunghissima gestazione, ha individuato 361 azioni settoriali da mettere in campo ma manca di fondi e governance per attuarle.
Presente all’evento anche l’assessora regionale ad ambiente Monia Monni, che è intervenuta sul tema ‘emissioni zero e neutralità climatica’ e, inserendosi nella riflessione sulle nuove esigenze del territorio evidenziate dall’emergenza climatica, ha ricordato che «non dobbiamo aver paura del cambiamento. Alla luce dei sempre più frequenti eventi estremi che colpiscono il nostro territorio dobbiamo avere la determinazione di governare il cambiamento ed esercitare la nostra capacità di innovazione, anche puntando sulle rinnovabili per una sempre maggiore decarbonizzazione. Le rinnovabili sono la via giusta e la Toscana si sta dotando di una legge regionale che colma un vuoto legislativo troppo lungo lasciato dal Governo. Se vogliamo salvare il paesaggio, per noi così importante, dobbiamo pensare a lungo termine e dobbiamo affrontare in maniera ragionata e intelligente una fase di trasformazione. Cito Gustav Mahler: non dobbiamo lavorare per venerare la cenere ma per custodire il fuoco. Governare la conversione energetica è certamente uno dei modi per tutelare il nostro paesaggio e i nostri territori».
