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Intervista all’economista Franco Becchis: «Sicuramente la narrativa politica è cambiata, ma gli investimenti Esg permettono di ridurre i rischi per le imprese e puntano alla crescita del valore di mercato»

Si parla sempre più spesso di finanza verde, non di rado a sproposito. Soprattutto dopo l’insediamento di Donald Trump come 47esimo presidente Usa, che ha innescato il ritiro delle sei più grandi banche statunitensi dalla Net-zero banking alliance – è il gruppo dei maggiori istituti di credito al mondo impegnati negli obiettivi Onu sul clima –, cui si è subito aggiunta la volontà di BlackRock (ovvero il più grande gestore patrimoniale al mondo, con un portafoglio da oltre 11mila miliardi di dollari) di abbandonare l’analoga Net zero asset managers. Che sta succedendo? L’abbiamo chiesto all’...

L'Editoriale

La gestione dei rifiuti urbani costa circa 12 miliardi di euro, con differenze profonde lungo lo Stivale. L’adeguamento ai nuovi standard ambientali e di servizio è costato “solo” 79 euro a tonnellata in più in 20 anni, ma resta ancora molto da migliorare

Andrea Sbandati
Andrea Sbandati
L’ultimo rapporto Ispra sui rifiuti urbani contiene un ampio capitolo dedicato ai costi del sistema, con molti dati interessanti, essendo una delle contabilità di settore più ricca e articolata in Europa. Sono dati poco analizzati di solito, visto che più spesso ci si concentra sui dati tecnici del sistema: produzione, gestione, impianti, raccolta differenziata, riciclo. Il rapporto (con dati relativi al 2023) ci consegna un dato parziale di 10,6 miliardi di euro ma relativo al campione analizzato, pari a 53,7 milioni di abitanti (91,1% del totale). Riportando linearmente questo valore al totale degli abitanti (59 milioni) il costo totale si attesta a 11,6 miliardi di euro. Sembrerebbe questo il valore del costo complessivo annuo nazionale della gestione dei rifiuti urbani, per un valore ad abitante di 197 euro e che viene posto alla base della Tari/Tarip emessa da comuni e/o gestori. In realtà il costo complessivo è superiore a questo valore, perché una parte dei costi dei gestor...
Supermercati senza carta: la rivoluzione degli scontrini digitali

Supermercati senza carta: la rivoluzione degli scontrini digitali

Una catena di supermercati ha adottato la novità eco-friendly: addio agli scontrini cartacei. I clienti potranno ricevere uno scontrino digitale via app o QR code, riducendo l'uso della carta e facilitando la gestione degli acquisti.
Dal giugno 2024, oltre 250.000 clienti hanno scelto questa opzione, risparmiando milioni di scontrini e contribuendo alla sostenibilità. L'iniziativa permette di ridurre i rifiuti e migliorare l'esperienza d'acquisto in modo pratico e sicuro.

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