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Rapporto sullo stato del clima: tempi pericolosi sul pianeta Terra

Anche nello scenario più ottimistico, con una significativa riduzione delle emissioni, saranno necessari sforzi massicci per adattare le società agli impatti climatici in arrivo
 |  Intervento

Il rapporto sullo stato del clima del 2024, Perilous Times on Planet Earth, redatto da un gruppo di esperti internazionali guidato da William J. Ripple, evidenzia la gravità della crisi climatica e mette in guardia su un futuro caratterizzato da eventi estremi e impatti devastanti. Il documento afferma che ci troviamo sull'orlo di una catastrofe climatica irreversibile, definendo la situazione un'emergenza globale che minaccia la vita sulla Terra come la conosciamo.

Aumento delle emissioni e prospettive future

Nonostante decenni di avvertimenti da parte della comunità scientifica, le emissioni di gas serra continuano a crescere. Le emissioni da combustione di combustibili fossili e processi industriali rappresentano circa il 90% del totale, con le restanti causate dal cambiamento nell'uso del suolo, principalmente dalla deforestazione. Nel 2023, le emissioni globali sono aumentate del 2,1%, con il consumo di petrolio e carbone in continua crescita. Attualmente, il mondo è su un percorso di riscaldamento di 2,7°C entro la fine del secolo, ben al di sopra dell'obiettivo fissato dall'Accordo di Parigi di mantenere il riscaldamento al di sotto di 1,5°C. Questo livello di riscaldamento comporterà impatti sempre più gravi, tra cui l'intensificarsi di eventi meteorologici estremi e il rischio di superare soglie critiche che potrebbero innescare effetti a cascata.

Record climatici e impatti

Nel 2023 e 2024 si sono registrati numerosi record climatici allarmanti. La temperatura media globale e quella della superficie del mare, in particolare nell'Atlantico settentrionale, hanno raggiunto livelli mai visti prima. Anche l'estensione dei ghiacci polari è scesa a minimi storici. Si sono verificate ondate di caldo senza precedenti, come la più calda estate dell'emisfero settentrionale degli ultimi 2000 anni, e il 2024 potrebbe essere uno degli anni più caldi mai registrati. Con questo trend, ogni anno potrebbe battere i record precedenti, spingendo il pianeta verso condizioni climatiche mai sperimentate durante la storia dell'umanità.

L’impatto umano

Il rapporto evidenzia che la crescita della popolazione mondiale e del bestiame continua senza sosta, aumentando la pressione sugli ecosistemi. Nel 2023, il numero di ruminanti e la produzione di carne pro capite hanno raggiunto i massimi storici, con la popolazione umana in aumento di circa 200.000 persone al giorno. Questa crescita, accompagnata da un aumento del consumo di energia da fonti fossili, rende difficile disaccoppiare lo sviluppo economico dall’aumento delle emissioni di gas serra. La crescita dell'energia rinnovabile, pur significativa (+15% per l'energia solare ed eolica nel 2023), è ancora insufficiente: il consumo globale di combustibili fossili è 14 volte superiore a quello delle fonti rinnovabili.

Foreste e feedback climatico

Un altro segnale allarmante è la perdita di copertura forestale globale, che ha raggiunto i 28,3 megaettari nel 2023, uno dei livelli più alti di sempre. Questo aumento è in parte attribuito agli incendi, che hanno causato una perdita record di 11,9 megaettari. La perdita di foreste riduce la capacità di sequestrare il carbonio, accelerando ulteriormente il riscaldamento globale e creando pericolosi cicli di feedback. Tuttavia, ci sono anche segnali positivi: il tasso di deforestazione nell'Amazzonia brasiliana è diminuito grazie a cambiamenti nelle politiche governative, anche se la regione resta vicina a un punto critico che potrebbe causare un degrado irreversibile.

Disastri climatici in aumento

Il 2024 ha visto un incremento di disastri legati al clima, molti dei quali attribuibili al cambiamento climatico. Tra questi, ondate di caldo estremo in Asia e Africa che hanno causato migliaia di vittime, devastanti alluvioni in Brasile e nell'Africa orientale, e incendi senza precedenti in Cile. L'aumento delle temperature globali rende questi eventi più frequenti e intensi, con conseguenze disastrose per la vita umana, le infrastrutture e gli ecosistemi. Ad esempio, si stima che il cambiamento climatico abbia raddoppiato la probabilità di alluvioni devastanti nel Sud America e aumentato del 40% l'intensità degli incendi nel Pantanal brasiliano.

Gas serra e prospettive future

Le concentrazioni di gas serra come anidride carbonica, metano e protossido di azoto hanno raggiunto livelli record. In particolare, la crescita delle emissioni di metano, un gas a effetto serra estremamente potente, è particolarmente preoccupante. Ridurre questi gas sarà fondamentale per evitare ulteriori accelerazioni del riscaldamento globale. La riduzione degli aerosol inquinanti, che hanno un effetto raffreddante, potrebbe inoltre accelerare il tasso di riscaldamento.

Oceani e ghiacci

L'acidità e il contenuto di calore degli oceani hanno raggiunto livelli record, con conseguenze significative per gli ecosistemi marini. Le ondate di calore del 2021 e 2023 hanno provocato eventi di mortalità di massa tra gli animali marini, e il livello medio globale del mare è al massimo storico a causa del riscaldamento globale e del fenomeno El Niño. La continua crescita del livello del mare minaccia di spostare centinaia di milioni di persone entro il secolo. Metà dell'innalzamento è dovuto allo scioglimento dei ghiacci continentali, con dati recenti che mostrano che le masse di ghiaccio in Groenlandia e Antartide, e lo spessore medio dei ghiacciai, sono ai minimi storici.

Impatto climatico e eventi meteorologici estremi

Il cambiamento climatico ha aumentato drasticamente l'incidenza di eventi meteorologici estremi, come le ondate di calore, che sono state collegate a una crescente mortalità umana e a danni economici. Negli Stati Uniti, le morti legate al caldo sono aumentate del 117% tra il 1999 e il 2023. Ondate di calore in Asia hanno causato migliaia di vittime, e il rischio di eventi estremi continuerà a crescere, influenzando anche la flora e la fauna.

Spotlight su nuove aree di ricerca climatica

Sbiancamento dei coralli: i coralli, cruciali per la biodiversità marina e per milioni di persone, sono minacciati da temperature oceaniche record, causando il quarto evento globale di sbiancamento mai registrato.

Fiumi arancioni tossici

In Artico, il riscaldamento globale ha alterato l'idrologia, trasformando i fiumi in corsi d'acqua arancioni ricchi di metalli tossici, compromettendo l'ecosistema e le risorse idriche.

Modificazione della radiazione solare (SRM)

La ricerca sulle tecniche di geoingegneria solare per ridurre il riscaldamento sta aumentando, ma solleva preoccupazioni etiche e ambientali.

Ciclo di retroazione climatica e punti di non ritorno

I cicli di retroazione amplificano il riscaldamento globale. Di particolare preoccupazione è il ciclo del permafrost, dove il suo scioglimento rilascia gas serra che accelerano ulteriormente il riscaldamento. Cinque dei sedici principali elementi climatici critici potrebbero superare il punto di non ritorno a 1,5°C di riscaldamento, innescando cambiamenti irreversibili e catastrofici nel sistema climatico.

Conclusioni

Il rapporto del 2024 lancia un appello urgente a ricercatori, politici e pubblico, sottolineando la necessità di azioni immediate per mitigare e adattarsi alla crisi climatica. È necessario ridurre rapidamente le emissioni di combustibili fossili e implementare politiche di adattamento, in particolare per le popolazioni più vulnerabili. Il documento avverte che anche nello scenario più ottimistico, con una significativa riduzione delle emissioni, saranno necessari sforzi massicci per adattare le società agli impatti climatici in arrivo.

Mauro Grassi

Mauro Grassi, economista, ha lavorato come ricercatore capo nell’Istituto di ricerca per la programmazione economica della Toscana (Irpet), ha lavorato a Roma come dirigente caposegreteria del Sottosegretario ai Trasporti Erasmo D’Angelis (Ministero delle Infrastrutture) e quindi come direttore di Italiasicura (Presidenza del Consiglio) con i Governi Renzi e Gentiloni. Attualmente è consulente e direttore della Fondazione earth and water agenda.