Auto elettriche, in Italia oltre 60mila punti pubblici di ricarica. Motus-E: «Ora cambi la strategia sul Pnrr»
I punti di ricarica pubblici per le auto elettriche installati sul territorio italiano sono passati in due anni da 32.776 a 60.339. E quelli sulla rete autostradale sono triplicati, passando da 310 a 1.057. I dati sono stati diffusi da Motus-E, che se da un lato esprime entusiasmo per queste cifre incoraggianti, dall’altro sottolinea che per un definitivo salto di qualità nell’espansione della rete italiana di colonnine per veicoli elettrici, serve ora una stretta collaborazione tra istituzioni e industria per sfruttare pienamente le risorse del Pnrr.
L’associazione impegnata in un’accelerazione verso la mobilità elettrica fa sapere che al 30 settembre i punti di ricarica a uso pubblico installati nel nostro paese hanno superato quota 60 mila, in aumento di 13.111 unità nei 12 mesi e di 9.661 unità dall’inizio dell’anno (+3.347 nell’ultimo trimestre).
I punti di ricarica sulle autostrade si attestano a 1.057 unità (dalle 851 del settembre 2023 e le 310 del settembre 2022), di cui l’86% è di tipo veloce in corrente continua e il 64% supera i 150 KW di potenza. Il 42% delle aree di servizio autostradali è dotato già di infrastrutture per la ricarica.
La classifica delle Regioni con più punti di ricarica continua a vedere la Lombardia al primo posto (11.687 punti di ricarica, +3.593 negli ultimi 12 mesi), seguita da Lazio (6.217 punti, +1.659 nei 12 mesi), Piemonte (6.035 punti, +1.322 nei 12 mesi), Veneto (5.690 punti, +1.126 nei 12 mesi) ed Emilia-Romagna (4.946, +896 nei 12 mesi).
Tra le Province, Roma conserva il primato per punti di ricarica installati (4.919 punti, +1.346 nei 12 mesi), seguita da Milano (3.999 punti, +1.295 nei 12 mesi), Napoli (2.879 punti, +236 nei 12 mesi), Torino (2.751 punti, +659 nei 12 mesi) e Brescia (1.764 punti, +518 nei 12 mesi).
«La crescita della rete è un’ottima notizia e denota il grande impegno degli operatori per dotare l’Italia di un’infrastruttura altamente strategica, essenziale per non perdere il contatto con gli altri grandi Paesi europei, nonostante il ritardo accumulato in termini di parco circolante elettrico», commenta il presidente di Motus-E, Fabio Pressi. «In un contesto in profonda evoluzione, in cui l’industria ha più che mai bisogno di certezze per pianificare gli investimenti, la rete di ricarica rappresenta un punto di partenza decisivo, a cui auspichiamo vengano affiancati quanto prima gli incentivi programmatici alla domanda di veicoli preannunciati dal Mimit nel Tavolo Automotive di agosto», aggiunge Pressi, che sottolinea poi la centralità del Pnrr a coronamento di un approccio multidisciplinare indispensabile per supportare le filiere protagoniste di questa transizione tecnologica. «Le criticità pratiche nell’utilizzo dei fondi Pnrr rischiano di vanificare l’enorme potenziale di uno strumento in grado di moltiplicare le colonnine super veloci sul territorio italiano, specialmente al Sud e nelle cosiddette aree a fallimento di mercato, dove è indispensabile lavorare sulla capillarità della rete. Come Motus-E siamo a completa disposizione delle Istituzioni per individuare insieme tutte le possibili soluzioni alle problematiche emerse», conclude Pressi.