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Ultime news da "Crisi climatica e adattamento"

16 Dic, 2024
Il vertice dell’Unccd ha deciso di creare un Caucus per i popoli indigeni e uno per le comunità locali dei paesi più a rischio. Approvata anche la continuazione dell’interfaccia scienza-politica e le misure per mobilitare il settore privato nell’ambito dell’iniziativa Business4Land
La Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione (Unccd) stima che entro il 2030 siano necessari almeno 2,6 trilioni di dollari in investimenti totali per ripristinare più di un miliardo di ettari di terra degradata e costruire resilienza rispetto al grave fenomeno della siccità. Ciò equivale a 1 miliardo di dollari in investimenti giornalieri da qui al 2030 per raggiungere gli obiettivi globali di ripristino del territorio e combattere la desertificazione e la scarsità di acqua. Ebbene, nel corso delle giornate della Cop16 che si è svolta a Riyad…

12 Dic, 2024
La previsione è dell’Organizzazione meteorologica mondiale: entro febbraio ipotizzabile un raffreddamento delle temperature superficiali del Pacifico, ma tempo due mesi e l’effetto svanisce: «Il suo impatto a breve termine non sarà sufficiente a controbilanciare l’effetto di riscaldamento dei gas serra nell’atmosfera»
Se qualcuno pensasse che per contrastare il riscaldamento globale ci verrà in aiuto La Niña, ovvero il fenomeno meteorologico che contribuisce ad abbassare le temperature in alcune aree del pianeta, ebbene, quel qualcuno rimarrebbe deluso: La Niña potrebbe anche arrivare entro la fine di febbraio prossimo, ma è probabile che sia debole e di breve durata. A dirlo è l’Organizzazione meteorologica mondiale (World meteorological organization, Wmo) in un report appena diffuso. Le ultime previsioni della struttura del Wmo denominata Global producing centres of long-range forecasts indicano inf…

12 Dic, 2024
Il Ppe presenta un documento contro lo stop dal 2035 ai motori a combustione interna e a favore di una revisione del sistema di sanzioni che parte nel 2025: «Chi non centra i target di riduzione rischia di pagare 16 miliardi di euro». Ma uno studio di T&E dimostra che la cifra è totalmente infondata
I partiti conservatori europei tornano alla carica contro lo stop nel 2035 alla vendita di auto con motori a combustione interna. A guidarli, a livello di famiglie europee, ci sono il Ppe, l’Ecr di cui fa parte Fratelli d’Italia e altri gruppi di destra radicale. A livello nazionale, a spingere maggiormente c’è il governo italiano insieme a Germania e Francia.  Un primo tentativo d’assalto era stato respinto nei giorni scorsi, quando la vicepresidente Ue ed esponente del partito socialista spagnolo Psoe, Teresa Ribera, all’indomani della notizia che il Ppe stava preparando un…

11 Dic, 2024
È quanto emerge da due indagini diffuse dal World economic forum, che evidenziano perché e quanto convenga alle imprese adottare misure di decarbonizzazione. I green markets, secondo i report, passeranno da 5 a 14 trilioni di dollari entro il 2030
Punto primo: le aziende che non riescono ad adattarsi ai rischi climatici come il caldo estremo potrebbero perdere fino al 7% dei guadagni annuali entro il 2035, quasi la metà dell'impatto provocato dalla pandemia da Covid-19, con i settori delle telecomunicazioni, dei servizi pubblici e dell’energia che risulteranno più esposti di tutti. Punto secondo: si prevede che i cosiddetti green markets si espanderanno da 5 trilioni di dollari a 14 trilioni di dollari entro il 2030, creando opportunità per quanti si muoveranno per primi di ottenere un grande vantaggio competitivo. Punto terzo: le azie…

11 Dic, 2024
Le analisi condotte dall’Agenzia statunitense per l’osservazione atmosferica e oceanica (Noaa) evidenziano che la tundra si sta trasformando in una fonte di emissioni di carbonio a causa del riscaldamento globale e dei frequenti incendi
L’Artico è una delle regioni maggiormente colpite dal cambiamento climatico, e ora sta emergendo un altro dato allarmante, oltre a quello riguardante la drastica riduzione del ghiaccio marino. Secondo una serie di monitoraggi e di analisi condotte dall’Agenzia statunitense per l'osservazione atmosferica e oceanica (National oceanic and atmospheric administration, Noaa) questa importante porzione del pianeta sta ora emettendo ora più CO2 di quanta ne assorba. Il fenomeno, viene spiegato dagli scienziati statunitensi, è causato principalmente dalla degradazione della ve…

10 Dic, 2024
Nel 2022 il divario dagli obiettivi è più che raddoppiato rispetto al 2016. Le emissioni di CO2 derivanti dal consumo di energia degli immobili sono diminuite solo del 14,7% dal 2015
Il settore degli edifici dell'Unione europea è significativamente fuori strada per quel che riguarda gli obiettivi climatici per il 2030 e il 2050. Nel complesso, i quattro indicatori chiave del “Buildings Climate Tracker” (Bct dell'Ue) - ovvero la riduzione delle emissioni di CO2, consumo finale di energia, quota di energia rinnovabile e investimenti in ristrutturazione - sono oltre il 40% lontani dal necessario percorso di decarbonizzazione. Il dato emerge da uno studio effettuato dal Building performance institute Europe (Bpie), un think tank europeo che si occupa di tematiche riguard…

9 Dic, 2024
Le zone aride sono in costante aumento e le persone che ci vivono sono raddoppiate rispetto al 1990. «Imperativo tagliare le emissioni da combustibili fossili»
Partiamo da qualche dato. Nel 77,6% delle terre emerse è stato registrato un clima più secco dal 1990 al 2020 rispetto ai 30 anni precedenti. Il 40,6% è la massa globale del suolo (escluso l’Antartide) classificata sotto la voce «terre aride», in aumento rispetto al 37,5% degli ultimi 30 anni. 4,3 milioni di km²: sono le terre umide trasformate in terre aride negli ultimi tre decenni, un’area di un terzo più grande dell’India. Poi c’è quest’altra percentuale, 40%, e corrisponde alla terra arabile globale colpita dall’aridità, che rappresenta il principale fattore di degrado agricolo. Il 30,9…

9 Dic, 2024
È quanto emerge da un nuovo rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro, dell’Unione internazionale per la conservazione della natura e del Programma Onu per l’ambiente, che però sottolineano: sono necessari investimenti nella formazione e nel rafforzamento delle competenze
Investire in soluzioni basate sulla natura (nature-based solutions, NbS) potrebbe creare fino a 32 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2030. È quanto emerge da un nuovo rapporto dell'Organizzazione internazionale del lavoro (International labour organization, ILO), dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (International union for conservation of nature, IUCN) e del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UN environment programme, UNEP). Lanciato alla 16a sessione della Conferenza delle parti (Cop16) della Convenzione delle Nazioni…