Negli ultimi dieci anni i continenti sono diventati più aridi: la conferma dai satelliti
Negli ultimi dieci anni tutti i continenti del pianeta sono diventati più aridi. C’è anche un mese preciso, dal quale è partito questo fenomeno: maggio 2014. E a certificarlo sono satelliti della Nasa e dell’Agenzia spaziale tedesca, utilizzati in due missioni chiamate in codice Grace e Grace-Fo. Con buona pace di chi sostiene che non ci sia un problema riscaldamento globale, crisi climatica, sempre più frequenti casi di siccità a livello globale. Si legge infatti in uno studio pubblicato sulla rivista Surveys in Geophysics: «Come osservato dalle missioni Gravity Recovery and Climate Experiment (Grace) e Grace Follow On (Grace-Fo), lo stoccaggio globale di acqua terrestre (terrestrial water storage, Tws), escludendo le calotte glaciali e i ghiacciai, è diminuito rapidamente tra maggio 2014 e marzo 2016». Non solo. Questo calo non ha poi visto fasi di recupero. Si legge sempre nello studio dal titolo “An Abrupt Decline in Global Terrestrial Water Storage and Its Relationship with Sea Level Change”: «Nel 2023, non si era ancora ripreso, con il range superiore del suo intervallo che rimaneva di 1 cm di altezza equivalente di acqua al di sotto dell'estremità superiore dell'intervallo precedente. A partire da una siccità record nel nord-est del Sud America, una serie di siccità in cinque continenti ha contribuito a impedire la ripresa del Tws globale. Sebbene la siccità sudamericana e altre verificatesi nel periodo 2014-2016 siano in gran parte riconducibili a due eventi El Niño, esiste la possibilità che il riscaldamento globale abbia contribuito a un inaridimento netto della terra da allora, attraverso una maggiore evapotraspirazione e un aumento della frequenza e dell'intensità della siccità. Il calo del Tws globale dal 2015 è stato accompagnato da un aumento del livello barico del mare (cioè della massa media globale degli oceani)».
Insomma, diminuisce l’acqua dolce e aumenta il livello dei mari. E questo trend che con ogni evidenza è legato al cambiamento climatico potrebbe indicare l'inizio di una nuova fase storica persistentemente più secca. Le osservazioni dei satelliti Grace e Grace–Fo della Nasa e dell’Agenzia spaziale tedesca (il Deutsches Zentrum für Luft und Raumfahrt, Dlr), del resto, questo dicono.
I satelliti Grace, operativi da marzo 2002 a ottobre 2017, e quelli della generazione successiva Grace–Follow On, lanciati a maggio 2018, hanno misurato su scala mensile le fluttuazioni della gravità terrestre che rivelano cambiamenti nella massa d'acqua del suolo e del sottosuolo. Le misurazioni fatte tra il 2015 e il 2023 hanno mostrato che la quantità media di acqua dolce immagazzinata sulla terraferma (che include l'acqua liquida superficiale di laghi e fiumi, oltre all'acqua delle falde acquifere sotterranee) è stata di 1.200 chilometri cubici inferiore ai livelli medi registrati dal 2002 al 2014. Il declino è iniziato con una grande siccità nel Brasile settentrionale e centrale, ed è stato poi seguito da una serie di importanti episodi di siccità tra Asia e Australia, in Nord e Sud America, Europa e Africa.
Le temperature oceaniche più calde nel Pacifico tropicale dalla fine del 2014 al 2016, culminate in uno degli eventi El Nino più significativi dal 1950, hanno portato a cambiamenti nelle correnti a getto (jetstream) atmosferiche alterando il meteo e le precipitazioni in tutto il mondo. Successivamente, anche dopo la fine di El Nino, l'acqua dolce globale non è riuscita ad aumentare. Non a caso, 13 dei 30 episodi di siccità più intensi al mondo osservati dai satelliti Grace si sono verificati a partire da gennaio 2015.
«Il riscaldamento globale porta l'atmosfera a trattenere più vapore acqueo, il che si traduce in precipitazioni più estreme», spiega il meteorologo della Nasa Michael Bosilovich. «Il problema quando si verificano precipitazioni estreme è che l'acqua finisce per defluire invece di essere assorbita e riempire le riserve di acqua sotterranea. Le temperature elevate aumentano sia l'evaporazione dell'acqua dalla superficie all'atmosfera, sia la capacità di ritenzione idrica dell'atmosfera, aumentando la frequenza e l'intensità delle condizioni di siccità».