Skip to main content

La presentazione insieme a Legambiente

Crisi climatica, il Parco delle Cinque terre si è dotato di un Piano di adattamento. È il primo in Italia

Attraverso un approccio scientifico e partecipato, il documento definisce un quadro di azioni mirate, basate su soluzioni fondate sulla natura che valorizzano il patrimonio dell’area. Tra queste, il recupero e la manutenzione dei tradizionali muri a secco, strutture essenziali per la stabilità idrogeologica e per la conservazione del paesaggio agrario storico
 |  Crisi climatica e adattamento

Il Parco nazionale delle Cinque terre e Legambiente hanno presentato oggi a Roma il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici per l'area protetta e le Linee Guida per l’adattamento ai cambiamenti climatici nei Parchi. Primo in Italia per un’area protetta, il Piano nasce dall’esigenza di fornire strumenti operativi e strategie di gestione che consentano di mitigare gli impatti della crisi climatica. Attraverso un approccio scientifico e partecipato, il documento definisce un quadro di azioni mirate, basate su soluzioni fondate sulla natura (nature-based solutions, Nbs), che valorizzano il patrimonio delle Cinque Terre. Uno degli elementi cardine dell’iniziativa è il recupero e la manutenzione dei tradizionali muri a secco, strutture essenziali per la stabilità idrogeologica e per la conservazione del paesaggio agrario storico. La valorizzazione e il ripristino di queste opere rappresentano una risposta efficace e sostenibile agli effetti erosivi e al rischio di dissesto idrogeologico, oltre a contribuire alla salvaguardia della biodiversità locale. 

 Non a caso la presentazione del Piano di adattamento -  col titolo “In Clima di cambiamento. Sfide climatiche nelle Aree Protette: strategie e pratiche di adattamento” - si è svolta a Roma e non in Liguria. Realizzata nell’ambito del progetto europeo StonewallsforLifeper, l’iniziativa del Parco ligure è anche volta a sottolineare la valenza di avanguardia nazionale e di progetto pilota per le aree protette del Paese e il respiro europeo che la mossa intende assumere. 

Ad aprire l’incontro è stato Lorenzo Viviani, presidente Parco nazionale Cinque terre,  a cui sono seguiti i saluti istituzionali e introduttivi di Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente, Claudio Barbaro, sottosegretario del Mase e Donatella Bianchi, già presidente Wwf Italia e Parco nazionale Cinque terre. 

Gli interventi hanno evidenziato l’importanza del Piano e delle linee guida, entrambi realizzati nell’ambito del progetto europeo StonewallsforLife finanziato dal programma Life, di cui il Parco è capofila, con il contributo scientifico della Fondazione Cmcc, che ha lavorato specificamente alla sua realizzazione, in collaborazione con Legambiente, partner del progetto.

«Gli effetti dei cambiamenti climatici sempre più violenti sono ormai tangibili e anche il nostro Paese, tra i più esposti del continente europeo, dovrà affrontare questa emergenza insieme alle conseguenze che provoca sulla perdita di biodiversità – ha dichiarato il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti – Per questa ragione il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici del Parco nazionale delle Cinque Terre, il primo di questo tipo in Italia, e le Linee guida redatte per i parchi sono strumenti di analisi e applicativi utili a contrastare la crisi climatica e limitarne gli effetti sulla natura protetta».

Patrizio Scarpellini, direttore Parco Nazionale delle Cinque Terre ha spiegato l’importanza di un’area protetta nell’ambito delle strategie di adattamento: «Il Parco svolge un ruolo attivo nella conservazione e valorizzazione del paesaggio agrario, attraverso attività di sostegno all’agricoltura, studi e monitoraggi finalizzati a garantire la gestione sostenibile dei terrazzamenti e delle coltivazioni tradizionali. E il Piano avrà l’obiettivo non solo di contrastare l’abbandono del territorio, ma anche di favorire la continuità delle comunità locali, mantenendo vivo il legame tra uomo e ambiente e assicurando la trasmissione delle conoscenze e delle pratiche agricole tradizionali alle future generazioni».

«Il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici segna un momento decisivo per la tutela e la valorizzazione del nostro territorio – ha concluso il Lorenzo Viviani, presidente Parco nazionale delle Cinque Terre - Le Cinque Terre non sono solo un paesaggio da preservare, ma un ecosistema vivo, in cui l’uomo e la natura convivono in un equilibrio dinamico. Qui, la salvaguardia ambientale non passa dall’esclusione dell’uomo, ma dal suo coinvolgimento attivo: sono gli agricoltori, i pescatori, le comunità locali a custodire da secoli il fragile equilibrio di questi luoghi, rendendoli resilienti di fronte alle sfide del futuro.
 Progetti come Stonewallsforlife dimostrano che i saperi tradizionali non appartengono al passato, ma rappresentano una chiave per affrontare il cambiamento climatico con soluzioni concrete e sostenibili. Il nostro impegno è trasformare il Parco delle Cinque Terre in un laboratorio di innovazione ambientale, dove ricerca scientifica e tradizione si fondano in un nuovo approccio pragmatico alla tutela del territorio.
Con la presentazione del Piano e delle linee guida per l’adattamento climatico nei Parchi, poniamo le basi per un modello in cui l’uomo non è il problema, ma la soluzione. Solo attraverso un’azione collettiva e una visione condivisa possiamo garantire che questo patrimonio unico resti vivo, produttivo e protetto per le generazioni future».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.