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Su una superficie nazionale di 302.068 kmq, il 18,4% è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha aggiornato la piattaforma Idrogeo sul dissesto idrogeologico, che ora permette di capire chiaramente a cittadini e imprese se abitano o meno in una zona a rischio frane o alluvioni. Secondo gli ultimi dati ufficiali dell’Ispra, su una superficie nazionale di 302.068 kmq, ben il 18,4% è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (55.609 kmq). In altre parole, oltre 1 milione e 300 mila abitanti e quasi 548 mila famiglie vivono in zone a rischio frane e quasi 7 milioni di abitanti in aree sogge...

L'Editoriale

Professione Geologo. Parla il presidente del Consiglio Nazionale Francesco Violo: «Mai come oggi siamo centrali per la prevenzione dai rischi e le transizioni ecologica ed energetica»

Mauro Grassi
Mauro Grassi
Francesco Violo, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, si è appena concluso a Palermo il vostro congresso nazionale con la partecipazione di vari ministri da Salvini a Picchetto Fratin. È emerso un problema “identitario” del geologo in un Paese fragile come l’Italia. Da tempo state combattendo una battaglia culturale e istituzionale per rivendicare un ruolo di primo piano nel sistema di previsione, prevenzione e gestione del territorio. Tanto che il titolo del congresso era evocativo di questa battaglia: “Terra! A che punto siamo?”. A che punto siete? Cosa è emerso? Quali obiettivi avete? Quando abbiamo deciso di organizzare il congresso nazionale, l’idea principale era che fosse orientato verso le sfide e l’innovazione, sotto ogni aspetto. Il ruolo del geologo è profondamente mutato in questi anni, anche perché è profondamente cambiata l’Italia a causa di una serie di condizioni congiunturali di natura economico-sociale e degli effetti di eventi meteoclimatici estremi sempre più frequenti e dei rischi naturali, che evidenziano la necessità di figure tecniche specializzate, in grado di prevenire, intervenire e gestire situazioni di elevata complessità, dalll’emergenza...
Qualche tigre in più

Qualche tigre in più

Almeno in Bhutan il numero delle tigri è tornato a crescere. Erano, secondo il censimento del Global Tiger Forum, solo 3.200 nel 2010 e adesso sono 5.574, il 74% in più. Anche in India la popolazione è in crescita: secondo l’ultimo censimento nel Paese vivono 3.167 tigri, 200 in più rispetto a quattro anni fa.
Come sottolinea il WWF che partecipa a numerosi progetti di salvaguardia delle tigri, questi risultati sono il frutto della collaborazione tra i governi e le associazioni ambientaliste. Le tigri però sono ancora in pericolo a causa del bracconaggio, che rivende a peso d’oro sul mercato clandestino la pelle e le altre parti del loro corpo, utilizzate come ingredienti nella medicina tradizionale

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