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L'Australia festeggia 10 anni di eradicazione delle specie invasive a Macquarie Island

Il ministro liberale della Tasmania e la ministra federale australiana laburista raccontano insieme la rinascita di un’isola remota
 |  Natura e biodiversità

Nel 2014 il governo federale dellAustralia e quello della Tasmania dichiararono concluso con successo un importante progetto per eradicazione di tutti i conigli, i ratti e i topi nella remota isola di Macquarie. Dieci anni dopo, Maquarie sta mostrando notevoli segni di ripresa, con una vegetazione lussureggiante che ha rioccupato i suoi pendii un tempo sterili e con molte specie di uccelli marini che sono tornate a riprodursi sull’isola.

i Macquarie si trova a metà strada tra la Tasmania e l'Antartide ed è una delle riserve naturali più importanti dell’Australia, tanto che stata inserita nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Maquarie è lunga quasi 34 km, largo 5,5 km e si trova a 1.500 km a sud-est della Tasmania. L'isola è la cresta esposta della dorsale sottomarina Macquarie Ridge, sollevata nella sua posizione attuale dove la placca tettonica indo-australiana incontra la placca pacifica. Si tratta di un sito di grande importanza per la geoconservazione, essendo l'unico posto sulla terra dove le rocce del mantello terrestre (6 km sotto il fondo dell'oceano) sono attivamente esposte sopra il livello del mare.

La pianificazione del progetto di eradicazione delle specie invasive introdotta dell'isola di Macquarie è iniziata nel 2007 con l'obiettivo di eradicare conigli, ratti e topi  e ripristinare gli eccezionali valori naturali dell'isola. Mentre in Italia si continua a polemizzare – e a spargere fake news - sull’eradicazione dei ratti a Montecristo , il progetto di eradicazione a Maquarie è stato cofinanziato con ben 24 milioni di dollari dai governi della Tasmania e dell’Australia e gestito dal Tasmania Parks and Wildlife Service con l’assistenza dell’Australian Antarctic Division.

Macquarie Island ha una lunga storia di lotta contro l'impatto delle specie invasive introdotte: fu scoperta dai cacciatori di foche nel 1810, che portarono con sé gatti, cani e roditori. A partire dal 1860 introdussero i conigli e la weka, o gallina Maori, come fonte di cibo. Le Weka furono eradicate nel 1989 e i gatti nel 2000, ma conigli, topi e ratti continuarono a prosperare. Si stima che a metà degli anni 2000 la popolazione di conigli superasse i 125.000 esemplari. Dopo un’ampia pianificazione e ricerca, nel febbraio 2011 a Maquarie venne introdotto il calicivirus che si è rivelato molto efficace, eliminando circa l’80-90% della popolazione di conigli in poche settimane. Dopo, come a Montecristo e in centinaia di isole del mondo infestate da ratti e topi, sempre nell’inverno 2011, sono state lanciate esche avvelenate dagli elicotteri . L'ultimo coniglio è stato trovato sull'isola nel novembre 2011 e, dopo tre anni di intenso pattugliamento da parte di cani ambientalisti e dei loro conduttori, il progetto è stato dichiarato un successo nel 2014.

E’ il ministro per i parchi e l'ambiente del governo della Tasmania, il liberale Nick Duigan, ha celebrato con grande entusiasmo il decennale dell’eradicazione, rivendicandone i successi: «Si tratta del programma di eradicazione delle specie invasive più ambizioso condotto nella storia dello Stato. L'introduzione di conigli, ratti e topi nell'isola di Macquarie ha avuto un impatto devastante sulla fauna selvatica e sull'ecologia dell'isola. Il pascolo eccessivo da parte dei conigli ha causato un’estesa perdita di copertura vegetale, distruggendo i territori di riproduzione degli uccelli marini nidificanti e innescando un’erosione diffusa. I ratti predavano uova e pulcini di uccelli marini, mentre i topi mangiavano insetti, vermi e altri invertebrati, disturbando l'equilibrio ecologico dell'isola. Dopo anni di meticolosa pianificazione, i team di eradicazione dei parassiti dell’isola di Macquarie del 2011 e del 2012 hanno liberato con successo l’isola da tutte e tre le specie prese di mira. Questo risultato straordinario testimonia gli sforzi instancabili dei ranger, dei battitori, dei cacciatori e dei loro team di supporto che hanno portato avanti il ​​programma in condizioni remote e difficili. Li ringraziamo per i loro contributi. Siamo riconoscenti inoltre il Tasmania Parks and Wildlife Service per la sua continua gestione e preservazione degli eccezionali valori universali dell'isola di Macquarie».

La ministra federale dell’Australia per l’ambiente e l’acqua, la laburista Tanya Plibersek, concorda su tutto con Duigan  - esponente del principale Partito di opposizione -  e ha concluso: «L’eradicazione di conigli e roditori ha avuto enormi benefici per le specie minacciate sull’isola. Macquarie Island è un paese delle meraviglie per la fauna selvatica: ospita milioni di pinguini, foche e uccelli marini. E’ fantastico vedere le piante e gli animali dell'isola prosperare 10 anni dopo l'eradicazione di conigli e roditori. L’aumento della copertura vegetale ha migliorato l’habitat riproduttivo degli albatros e l’eradicazione dei roditori predatori ha visto prosperare le procellarie scavatrici. I benefici e gli impatti a lungo termine del programma di eradicazione delle specie invasive  continueranno a essere monitorati attraverso il programma decennale di monitoraggio della fauna selvatica dell’isola di Macquarie. Questo progetto valuterà le popolazioni di fauna selvatica sull’isola di Macquarie in modo da ottenere un’istantanea accurata e monitorare i trend nel tempo. I dati ci permetteranno di proteggere meglio questo luogo eccezionale per i nostri figli e nipoti. Questo è un ottimo esempio dell'impegno del nostro governo nel ripristinare i territori danneggiati e mostra quali meravigliosi risultati si possono ottenere. Il governo australiano ha anche annunciato nel budget di questo mese che ricostruiremo la stazione sull'isola di Macquarie per portare avanti una scienza all'avanguardia a livello mondiale, come questa».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.