Economia circolare, adottata in via definitiva la direttiva Ue sul diritto alla riparazione
Dopo il via libera dell’Europarlamento arrivato ad aprile, ieri il Consiglio dell’Ue ha adottato definitivamente la direttiva sul diritto alla riparazione, che renderà più semplice e allettante per i consumatori chiedere la riparazione anziché la sostituzione di un prodotto.
Ad esempio, la direttiva introduce l'obbligo per i fabbricanti di riparare i prodotti tecnicamente riparabili secondo il diritto dell'Ue; la disponibilità di un modulo di riparazione volontaria con informazioni chiare sul processo di riparazione (tempi, costi, ecc.); una piattaforma europea online in cui i consumatori potranno facilmente reperire i servizi di riparazione e la proroga della garanzia legale di 12 mesi se i consumatori opteranno per la riparazione anziché la sostituzione.
L'elenco dei prodotti riparabili potrà essere ampliato in futuro: ogni volta che la Commissione introdurrà nuovi requisiti di riparabilità per determinati prodotti, questi saranno aggiunti alla direttiva sul diritto alla riparazione.
«La direttiva adottata oggi sancisce un nuovo diritto per i consumatori: il diritto a far riparare i prodotti difettosi in modo più semplice, meno costoso e più rapido. Incentiva inoltre i fabbricanti a produrre beni che durino più a lungo e che possano essere riparati, riutilizzati e riciclati. E, infine, rende la riparazione un'attività economica più allettante, che può creare posti di lavoro di qualità in Europa. Tutti i soggetti economici ne escono vincenti, così come l'ambiente», commenta Alexia Bertrand, sottosegretaria di Stato belga per il Bilancio e la tutela dei consumatori.
Ora che la direttiva è stata adottata, verrà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo dall'entrata in vigore per recepire la direttiva nel diritto interno.