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«Il bilancio non è positivo, anzi…». Il bilancio di cui parla Enrico Giovannini riguarda questi primi 18 mesi di governo Meloni, visti alla luce delle politiche a tutela dell’ambiente e di contrasto ai cambiamenti climatici, ma anche di quelle economiche e sociali, analizzate nel recente ‘Rapporto di primavera’ dell’ASviS, di cui greenreport ha dato conto su queste pagine. «Sono stati approvati una serie di interventi utili in campo energetico, e questo lo valuto positivamente», dice l’ex ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili del governo Draghi. Ma da buon docente di S...

L'Editoriale

La crisi climatica affoga Milano, mai così tanta pioggia da 170 anni

Luca Aterini
Luca Aterini
Dopo quasi due giorni di emergenza con nubifragi in tutta la Lombardia, che hanno portato il Seveso e il Lambro a esondare a Milano, la capitale economica d’Italia si trova per l’ennesima volta a misurare l’avanzata della crisi climatica sul proprio territorio. «Milano ieri ha vissuto una giornata molto difficile – dichiara l’assessore comunale a Sicurezza e Protezione civile, Marco Granelli – 120-130 mm localizzati di pioggia, in un solo giorno, non era mai capitato negli ultimi 170 anni (nei mesi di maggio, ndr), e il record era 98 accaduto nel 1990. E non solo a Milano ma anche nei bacini dei fiumi che passano per Milano». Il cambiamento climatico porta a un aumento in frequenza e intensità degli eventi meteo estremi, alternando le alluvioni a fasi di siccità. E il territorio nazionale, Milano compresa, si trova impreparato. «Gli allagamenti in Lombardia sono l'evidente conferma di quanto sosteniamo da anni – argomenta Francesco Vincenzi, presidente dell’associazione nazionale che riunisce i Consorzi di bonifica (Anbi) – I bacini di espansione sono un'assicurazione per la salvaguardia idrogeologica dei centri urbani, come ha dimostrato anche il fiume Seveso; allo stesso te...
Ormai nevica solo sulle Alpi

Ormai nevica solo sulle Alpi

Il rapporto della Fondazione Cima racconta di un inverno abbastanza nevoso al nord, sulle Alpi ma non sugli Appennini e meno che mai al Sud. Il monitoraggio segna addirittura complessivamente un + 42% di neve caduta ma non in maniera omogenea.
Forte è il deficit di neve a quote inferiori ai 1800 metri, la neve è riuscita a essere abbondante solo sulle Alpi e solo al di sopra dei 2000 metri. In altre parole, al di sotto di determinate quote le temperature sono state troppo elevate e, anche a fronte di precipitazioni abbondanti, hanno portato a una fusione precoce della neve.

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