La mobilità elettrica urbana è la giusta transizione che serve all’Italia
Il settore dei trasporti è tra i maggiori contributori alle emissioni di gas serra dell’Unione europea e costituisce una delle cause dell’inquinamento atmosferico. E la mobilità è, ancora, la prima fonte emissiva di ossido di azoto e tra le principali di particolato.
Il position paper “Mobilità elettrica urbana: una giusta transizione”, curato da Kyoto Club in collaborazione con con A2A, analizza il contesto europeo e nazionale del settore dei trasporti, approfondisce le principali normative in materia e fornisce i dati sull’impatto di tutto il comparto in termini di inquinamento ed emissioni, delineando diverse previsioni circa il suo sviluppo, a partire dalle città e arriva alla conclusione che «Per mettere fine a questa emergenza sanitaria, economica e ambientale serve agire per promuovere la mobilità sostenibile con numerosi interventi verso il trasporto collettivo, la sharing mobility e l’elettrificazione dei veicoli pubblici e privati. Sostituendo i veicoli a combustione interna con quelli elettrici potremo preservare la qualità dell’aria e contrastare i cambiamenti climatici, così da raggiungere gli ambiziosi target dell’Unione al 2030 e al 2050. Tuttavia, come dimostrano le statistiche, l’Italia continua a rimanere indietro in Europa riguardo all’immatricolazione di veicoli elettrici, nonostante la densità dell’infrastruttura rispetto al circolante elettrico sia decisamente più elevata di altri Paesi europei. Serve, pertanto, l’adozione di normative adeguate e la volontà politica di agire per rispondere con prontezza a questa sfida».
I ricercatori sostengono che «Negli ultimi 30 anni l'unico settore a vedere una crescita delle emissioni di gas serra è stato proprio quello dei trasporti, con un aumento del 33,5% tra il 1990 e il 2019: le autovetture sono fra i mezzi più climalteranti, generando il 60,7% del totale delle emissioni di CO2». Ma lo studio evidenzia che «La riduzione delle emissioni di gas serra di questo segmento subirà un'accelerazione nel tempo e determinerà un netto miglioramento della qualità dell'aria nelle città grazie alla diffusione dei veicoli a zero emissioni, trainata dalle norme in materia di CO2. Le auto elettriche sono chiaramente preferibili alle auto a benzina o diesel e per questo a livello europeo è stato deciso il fine vendita delle auto a carburanti fossili dal 2035».
L’elettrificazione deve però riguardare tutte le componenti della mobilità: gli autobus pubblici e privati, i veicoli commerciali, i veicoli per la sharing mobility. Invece «Il settore dei trasporti italiano è rimasto pressoché invariato negli ultimi 20 anni, mostrando una forte propensione per i carburanti tradizionali, che continuano a costituire circa il 90% del settore». Inoltre, il report illustra le esperienze virtuose di alcune città europee impegnate da tempo per favorire lo sviluppo dei trasporti a emissioni zero, delineando anche le strategie di tre principali città italiane - Roma, Milano e Napoli - in tema di elettrificazione.
Il vicepresidente di Kyoto Club, Francesco Ferrante, fa notare che «I recenti dati Ispra confermano che nel 2022 la CO2 prodotta dai trasporti italiani, è cresciuta invece di ridursi e - di cui il 90% deriva dal trasporto stradale. Questo obiettivo, insieme al miglioramento della qualità dell’aria, richiede numerosi interventi verso la mobilità attiva e azioni per l’elettrificazione di veicoli e dei servizi, a partire dalle città e la mobilità urbana. Con questo rapporto vogliono sollecitare l’adozione di strategie e azioni concrete da parte delle istituzioni nazionali e locali per far crescere la mobilità elettrica perché si può fare e si deve fare».
L’amministratore delegato di A2A E-Mobility, Fabio Pressi, sottolinea che «L’analisi presentata oggi mostra che la transizione verso la mobilità a zero emissioni è una tappa fondamentale del processo di decarbonizzazione e che le città sono protagoniste di questo percorso. A2A, che da oltre 10 anni investe in questo settore, ha pensato a una soluzione innovativa per elettrificare i contesti urbani, che tiene conto delle esigenze dei cittadini e dei vincoli architettonici. Il progetto City Plug prevede infatti una ricarica per veicoli elettrici diffusa e lenta, ideale per chi non ha a disposizione un box, che non sottrae spazio alla sosta pubblica e con impatto minimo sulla rete elettrica locale. Ad oggi queste colonnine sono già presenti a Brescia e a Milano e per il capoluogo lombardo in particolare abbiamo in programma di installarne 2.000 nei prossimi due anni. Crediamo che queste due prime case history possano rappresentare un modello virtuoso e replicabile anche in tante altre città italiane».
Kyoto Club e A2A avanzano delle proposte di policy per accelerare la transizione dai motori endotermici a quelli elettrici. Tra queste: introdurre, nel Piano previsto dal Regolamento (UE) 2023/1804 (AFI), target vincolanti per gli enti locali (comuni, province, città metropolitane) al 2025, 2030, 2035; armonizzare a livello nazionale i permitting comunali per l'installazione di infrastrutture di ricarica e promuovere la realizzazione di Low Emission Zones; completare l’elettrificazione del trasporto pubblico urbano su gomma entro il 2030.