L’85% degli italiani chiede al governo di votare a favore della nature restoration law
Secondo il sondaggio “Citizens’ perceptions on nature and biodiversity in the EU” condotto da Savanta in Italia, Paesi Bassi, Finlandia, Ungheria, Polonia e Svezia «Gli Stati membri dell'UE che non sostengono il regolamento europeo sul ripristino della natura sono in netto contrasto con l'opinione pubblica». Il risultato del sondaggio su 6190 intervistati nei 6 Stati membri contrari alla nature restoration law dimostra che 3 cittadini su 4 di questi Paesi sono favorevoli alla sua approvazione, mentre cresce la pressione sugli Stati membri affinché adottino questa legge tanto attesa.
Risultati che arrivano subito dopo la pubblicazione della lettera inviata da 11 ministri dell’ambiente, che esortano i loro colleghi ecoscettici - tra i quali Pichetto Fratin - ad adottare la legge nella prossima riunione del Consiglio Ambiente del 17 giugno.
Come ricorda il Centro italiano per la riqualificazione fluviale (CIRF) «La Nature Restoration Law - strumento fondamentale per preservare la biodiversità e contrastare il cambiamento climatico - si trova infatti in una situazione di stallo da marzo, quando ha perso la maggioranza necessaria da parte degli Stati membri, in seguito all'inversione di rotta, last minute, dell'Ungheria».
Il fronte dei governi populisti si è mosso per bloccare la legge, ma il nuovo sondaggio rivela che la maggioranza del popolo dei Paesi che non sostengono la legge ritiene che il declino della natura e della biodiversità avrà effetti negativi a lungo termine sulle persone, sull'agricoltura e sull'economia e che deve essere affrontato con urgenza ripristinando gli ecosistemi.
E nonostante le dichiarazioni più che avventate del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, l’acquiescenza del ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, le continue dichiarazioni ecoscettiche della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i programmi di Fratelli d’Italia, Lega ex Nord e Forza Italia che fanno a gare a chi le spara più grosse contro l’ambiente, secondo il sondaggio la legge per il ripristino della natura riceve il maggior sostegno in Italia, con l'85% dei cittadini a favore, seguita dall'Ungheria di Orban con l'83% e dalla Polonia con il 72%. Solo il 6% degli intervistati non è d'accordo con l'adozione della legge.
La coalizione #RestoreNature, composta da BirdLife Europe, ClientEarth, EEB e Wwf EU, afferma che «Questi risultati dimostrano che alcuni Stati membri ignorano la preoccupazione dei propri cittadini per la natura. Nonostante il 75% della popolazione olandese, finlandese, ungherese, italiana, polacca e svedese sia favorevole alla Nature Restoration Law. i loro governi continuano a negargli i benefici del ripristino della natura, inclusa la protezione da eventi meteorologici estremi, il miglioramento della salute e del benessere, e guadagni finanziari a lungo termine. Questi numeri confermano quanto sia cruciale per l’Ue adottare la legge e dovrebbero essere un campanello d’allarme per i governi che non sostengono questa legislazione vitale, sostenuta dai cittadini. Nessuno vince quando la nostra natura si deteriora, mentre tutti possono vincere quando lasciamo che la natura si riprenda».
Pochi mesi prima, sondaggi simili erano stati condotti in Austria e Belgio, due Paesi che si erano astenuti dalle precedenti votazioni sulla Nature Restoration Law. In Austria , il 77% della popolazione vuole che la natura venga costantemente protetta e ripristinata, con quasi tre quarti degli intervistati che chiedono espressamente “obiettivi vincolanti” per ripristinare la natura. In Belgio , l’82% delle persone è fortemente a favore di un maggiore ripristino della natura e oltre l’84% ritiene che i governi belgi dovrebbero compiere maggiori sforzi per ripristinare almeno il 30% della natura sulla terraferma e in mare in cattive condizioni entro il 2030.
Il direttore del CIRF Andrea Goltara ha commentato: «I risultati di questo sondaggio confermano e rafforzano la posizione di 6.000 scienziati, 100 imprese, 200 ONG, numerosi attivisti per il clima e di più di un milione di cittadini che hanno chiesto di approvare una legge ambiziosa sul ripristino della natura. L’Italia non può permettersi di perdere l’ennesima occasione di mettersi al passo con i Paesi più lungimiranti nell’adattamento al cambiamento climatico».
Resta la domanda che più volte greenreport.it si è fatta negli ultimi tempi di fronte a sondaggi che dimostrano la propensione ambientalista degli europei e degli italiani in particolare: come mai, nonostante gli attacchi della destra populista e sovranista alle politiche ambientaliste e climatiche che invece sembrano appoggiate da una stragrande maggioranza dei cittadini, poi quegli stessi cittadini diventati elettori votano per i partiti anti-ambientalisti fino a mandarli al governo in Italia e con buone probabilità di mandarli al governo in Europa dove demoliranno probabilmente le normative ambientali?