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Anche i cani possono usare il battito delle ciglia per creare un legame

Nuove prove della complessa comunicazione canina. Studio dell’università di Parma: i cani sbattono le palpebre più spesso in risposta ai video di altri cani che fanno la stessa cosa
 |  Natura e biodiversità

Da tempo si ipotizzava che il battito delle ciglia, insieme ad altre espressioni facciali, svolga un ruolo nella comunicazione intra e interspecifica dei cani, ma il feedback che questo segnale suscita era stato poco studiato. Il nuovo studio “If you blink at me, I’ll blink back. Domestic dogs’ feedback to conspecific visual cues”, pubblicato su Royal Society Open Science da Chiara Canori, Tiziano Travain, Giulia Pedretti, Rachele Fontani e Paola Valsecchi dell’università di Parma, ha analizzato le risposte comportamentali e fisiologiche di 54 cani domestici a video di conspecifici che battono le ciglia.

I ricercatori scrivono che «Sulla base della letteratura esistente, abbiamo ipotizzato che i cani avrebbero mostrato una frequenza maggiore di battito delle ciglia quando esposti al battito delle ciglia rispetto a un'altra espressione facciale (leccarsi il naso) e a un muso attento e immobile (controllo). I risultati hanno mostrato che i cani ammiccavano di più durante il video del battito delle ciglia rispetto al video del leccarsi il naso (NL), suggerendo un fenomeno di mimica e implicando un possibile ruolo del battito delle ciglia nella comunicazione dei cani. Le analisi cardiache hanno mostrato valori di variabilità della frequenza cardiaca aumentati durante le sessioni video indipendentemente dal tipo di segnale facciale proiettato, suggerendo che gli stimoli non erano percepiti come stressanti».

Su Science, Martina Francesconi, un'etologa dell'università di Pisa che non è stata coinvolta nello studio, commenta: «L'idea che i singoli cani possano sincronizzarsi tra loro in un modo così sottile e difficilmente percettibile solleva affascinanti interrogativi su come comunicano. otrebbero essere più in sintonia tra loro di quanto pensassimo».
La Canori spiega che «Alcuni cani si sono annoiati e si sono addormentati, ma il resto ha ammiccato circa il 16% in più in media quando ha guardato l'altro cane ammiccare rispetto agli altri due tipi di scene. Se i battiti di ciglia dei partecipanti canini fossero sincronizzati con quelli sullo schermo e, in tal caso, quanto velocemente rispondessero, è una questione che servirà per studi futuri. Ma l'aumento della frequenza dei battiti di ciglia suggerisce fortemente che i cani probabilmente stanno imitando i battiti di ciglia».

I ricercatori dell’università di Parma avvertono che «Questo non significa che i cani stessero sbattendo le palpebre di proposito». E, sempre su Science, Daniel Mills, un veterinario comportamentale dell’università di Lincoln che non è stato coinvolto nello studio, fa notare che «Come le persone, i cani probabilmente non sono consapevoli di queste reazioni. C'è un'enorme quantità di comunicazione che avviene inconsciamente. Quindi non pensano, "Oh, beh, se sbattessi le palpebre, creerei un legame con questo individuo"».
La Francesconi evidenzia: «Anche se il battito delle ciglia è puramente riflesso, i risultati suggeriscono che i cani si sono evoluti per usarlo in modi significativi. Gli animali non hanno mostrato segni di stress sui loro musi o sulla frequenza cardiaca mentre guardavano i video. Il battito delle ciglia potrebbe essere un modo, ad esempio, per segnalare, 'Sono rilassato, e puoi esserlo anche tu"».

Mills fa ancora notare che «Al contrario, i cani nello studio non si leccavano il naso quando vedevano il cane sullo schermo leccarsi il naso. Ma tendevano a mostrare di più il bianco degli occhi. Questa è un'osservazione sorprendente, perché gli scienziati hanno generalmente collegato quella reazione al fatto che l'animale provava un'emozione forte, positiva o negativa. Di solito è una risposta a un’elevata eccitazione, ma chiaramente non è questo il caso. Le persone spesso dicono: “Oh, questo segnale significa che il mio cane sente questo”, oppure “Quel segnale è un segno di stress”. Ciò che mi piace di questo lavoro è che ci insegna a essere molto più cauti riguardo a questo genere di generalizzazioni radicali e forse a rallentare e guardare i nostri cani molto di più per capirli».

Il team dell’università di Parma conclude: «I risultati attuali aprono la strada a ulteriori indagini sulla sincronizzazione del battito di ciglia, poiché questo aspetto non è stato affrontato direttamente nel presente studio. La ricerca futura dovrebbe anche esplorare gli effetti di questi segnali nella modulazione di varie interazioni sociali, come contesti agonistici e affiliativi».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.