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Sviluppare gli impianti solari a concentrazione a sali fusi

Enea nel progetto EuroPaTMoS dell’Unione europea
 |  Nuove energie

Il progetto European Parabolic Trough with Molten Salt (EuroPaTMoS), si propone di accelerare il trasferimento tecnologico alle imprese del settore degli impianti solari a concentrazione CPS (Concentrated Power Solar)a sali fusi. 

Si tratta di un progetto sviluppato e realizzato nell’ambito dell'iniziativa Europea H2020 CSP ERANET 2019 attraverso un partenariato coordinato dall’Institute of Solar Research e che vede coinvolti 7 partner[: Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) CSP Services GmbH, DUCTOLUX, S.L., RIOGLASS SOLAR SCH, TSK Flagsol Engineering GmbH, Universidad Complutense de Madrid, Universidad de Extremadura, Universidade de Évora, CSP Services España.

All’ENEA spiegano che «Le caratteristiche transnazionali del progetto permettono di creare un collegamento stabile per ulteriori future azioni comuni di ricerca e sviluppo in questo settore tra Germania, Spagna e Portogallo e Italia, che vede il Centro Ricerche ENEA Casaccia (Roma) come punto di riferimento delle attività di ricerca nazionali. ENEA eseguirà dei test sul funzionamento di alcuni componenti critici dell’impianto al fine del loro utilizzo in circuiti a sali fusi, senza aumentare il livello di rischio tecnologico dovuto a malfunzionamenti o rotture in esercizio. I ricercatori ENEA, inoltre, valideranno processi per migliorare l’operatività e la manutenzione dell’impianto ed elaboreranno procedure di emergenza per evitare danni causati dalla solidificazione accidentale dei sali».

Il responsabile del progetto per ENEA, Walter Gaggioli, che dirige la Divisione Smart sector integration e generazione distribuita da FER, conclude: «La tecnologia dei collettori parabolici a sali fusi si basa sull’attuale tecnologia commerciale degli impianti a collettori parabolici lineari ad olio. L’impiego dei sali fusi come fluido termovettore e mezzo di accumulo consente di aumentare negli impianti CSP sia l’efficienza di conversione che la capacità di accumulare energia per lunghi periodi. Il progetto si propone di accelerare il trasferimento dalla ricerca e sviluppo all’implementazione commerciale riducendo i rischi tecnologici connessi all’impiego di macro-tecnologie, con un TRL 5 la cui fattibilità è già stata ampiamente dimostrata a livello di impianto pilota. La partecipazione dell’ENEA come istituzione di ricerca leader del settore consentirà di rafforzare la presenza del sistema Italia nel campo della tecnologia dei sali fusi e dei sistemi CSP di nuova generazione».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.