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In Italia 1 solo inquinante atmosferico uccide 15 volte di più di tutti gli incidenti stradali

Nell’ultimo sono deceduti sulle strade oltre 3mila cittadini, mentre le morti premature per Pm2.5 sono 46.800 l’anno
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Il 2023 è caratterizzato da una stabilizzazione nella mobilità rispetto al 2022, anno nel quale era stato rilevato un netto incremento, e – in base al nuovo rapporto appena pubblicato da Istat – i morti dovuti agli incidenti stradali sono stati 3.039.

I valori sono in lieve aumento rispetto al 2022 per incidenti (166.525, +0,4%) e feriti (224.634, +0,5%), ma in diminuzione per le vittime (-3,8%). Si registra ancora, invece, una diminuzione nel confronto con il 2019 per incidenti, vittime e feriti (rispettivamente -3,3, -4,2% e -6,9%).

Una situazione che resta dunque drammatica per la sicurezza sulle strade, ma che rappresenta un’inezia per la salute pubblica rispetto a una minaccia costantemente rimossa dalla percezione pubblica e (soprattutto) dall’azione politica: l’inquinamento atmosferico.

I più recenti dati messi in fila dall’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), relativi al 2021, mostrano infatti che la cattiva qualità provoca ancora decine di migliaia di morti l’anno nel Paese. L’Italia ha il record europeo di morti premature dovute all’inquinamento atmosferico, con ben 46.800 decessi all’anno da PM2.5, altri 11.300 da NO2 e 5,100 da O3.

Negli ultimi decenni la qualità dell’aria nel nostro Paese ha continuato a migliorare, ma non abbastanza; anzi, i progressi stanno rallentando dato che, come certifica Ispra, si «registra una sostanziale stabilità dei livelli di Pm10 e Pm2,5 rispetto a quanto osservato negli ultimi 3-4 anni. Il risultato è che l’Italia si guadagna ancora la palma di Stato membro col più alto numero di morti premature per inquinamento atmosferico in Ue.

I settori dove sarebbe più urgente intervenire, per lenire gli impatti sulla salute, sono già chiari. Sappiamo infatti da dove arriva l’inquinamento atmosferico: le principali fonti di provenienza per le polveri sono riscaldamento degli edifici, allevamenti e trasporti stradali; per il biossido d’azoto, il traffico veicolare; per l’ozono, trasporto su strada, riscaldamento e produzione di energia.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.