La Valdera verso una rete idrica integrata per far fronte all’avanzata della siccità
In occasione dei sempre più frequenti periodi di siccità alimentati dalla crisi climatica in corso, due reti idriche potranno “fare sistema”, aumentando l’acqua disponibile nelle zone storicamente più a rischio in Alta Valdera.
È questo lo scopo dell’intervento appena concluso di Acque – la partecipata pubblica che ha in carico la gestione del servizio idrico integrato del Basso Valdarno – per l’interconnessione degli acquedotti a servizio dei comuni di Terricciola e Palaia.
Un progetto senza precedenti, riguardante le centrali idriche di La Rosa (Terricciola) e Roglio (Palaia), con la realizzazione di un collegamento idraulico tramite una tubazione in ghisa sferoidale - materiale che dà ampie garanzie di affidabilità e durata nel tempo - lunga 6.700 metri e dal diametro di 250 millimetri. Il tracciato si è sviluppato passando per Peccioli e Capannoli, interessando aree agricole, strade comunali e provinciali.
«In un contesto come quello che stiamo vivendo caratterizzato da cambiamenti climatici evidenti ed eventi meteorologici estremi – spiega l’ad di Acque, Fabio Trolese – è indispensabile pianificare e realizzare soluzioni innovative. Il progetto dell’interconnessione dei sistemi idrici di Terricciola e Palaia va in questa direzione: ci consente di incrementare in modo significativo la sostenibilità e la resilienza del servizio, riducendo i rischi connessi ai periodi di siccità prolungata in Alta Valdera, poiché il sistema potrà beneficiare di una ulteriore fonte di approvvigionamento dalla centrale di Roglio».
L’intervento è stato cofinanziato dall’Ue grazie al Pnrr, così come il lavoro “a valle” della centrale idrica La Rosa, dove sono state risanate le condotte in uscita e dirette verso le reti idriche non solo di Terricciola, ma anche di Fabbrica di Peccioli.
L’investimento complessivo ammonta a oltre 5,7 milioni di euro, di cui 3,5 finanziati dall’Ue. Un approccio perfettamente in linea con quello che riguarda i gestori idrici coordinati dall’Autorità idrica toscana (Ait), che sono riusciti a ottenere circa 300 mln di euro di risorse Pnrr grazie alla qualità dei progetti messi in campo; progetti che contro la siccità puntano forte sull’interconnessione tra territori.
«Quello appena concluso – aggiunge il presidente di Acque, Simone Millozzi – è il primo tassello di un percorso che sta cambiando radicalmente il sistema acquedottistico in Alta Valdera. Si tratta in realtà di una visione che parte da lontano: dopo il primo ventennio dedicato a sviluppare e potenziare i singoli sistemi idrici, adesso si concentra su quella che può essere definita una “rete idrica integrata”. Ringrazio i nostri tecnici e le ditte che hanno lavorato per noi, nonché i cittadini per la loro pazienza, consapevoli che ora dispongono di infrastrutture idriche all’avanguardia, adeguate a servire le comunità per i prossimi decenni».
Non è tutto: nelle prossime settimane prenderà il via la seconda parte del progetto, a ben vedere ancora più consistente, per un ulteriore collegamento tra le reti idriche della Valdera. Il sistema appena attivato di “La Rosa - Roglio” verrà infatti interconnesso alla centrale di Ponte alla Navetta, nel comune di Pontedera, con la realizzazione di una maxi-condotta lunga 20 chilometri. A questa, si aggiungeranno altre opere idrauliche, che coinvolgeranno anche la centrale idrica di Treggiaia.