Rinnovabili, altro che aree idonee: in Toscana oltre il 97% del territorio a rischio tabù
Dopo oltre 700 giorni di ritardo e con la tagliola del prossimo 30 giugno, quando il provvedimento è atteso al varo a meno di non sforare le tempistiche imposte dal Pnrr, la terza bozza proposta dal Governo Meloni per individuare le aree idonee agli impianti rinnovabili sembra annunciare l’ennesimo freno a mano tirato sulla transizione ecologica.
In teoria il documento rafforza il ruolo degli enti locali per individuare tali aree, fissando dei criteri generali che poi le Regioni saranno chiamate a declinare concretamente sul territorio entro 180 giorni; un punto a favore per chi, come l’assessora toscana all’Ambiente Monia Monni, chiede da tempo al Governo di indicare «qual è la quota di rinnovabili da installare per contribuire a raggiungere gli obbiettivi nazionali, e lasciare agli enti locali insieme alle regioni decidere il dove e il come».
Di fatto, però, i criteri generali individuati dall’esecutivo nazionale sono talmente restrittivi da escludere sostanzialmente la possibilità di individuare le aree idonee alle rinnovabili.
Secondo la simulazione illustrata al quotidiano locale Il Tirreno da David Tei, dirigente della Regione Toscana responsabile per la Transizione ecologica, la bozza di decreto «rende inidoneo al fotovoltaico il 97% del territorio toscano, quasi il 100% inadeguato all’eolico».
A incidere in modo determinante è il fatto che anche i boschi rientrano all’interno dei beni vincolati dal Codice del paesaggio, e la bozza di decreto prevede che non si possa individuare una “area idonea” al fotovoltaico a meno di 500 metri di distanza, dato che sale a 3 km per le pale eoliche.
«Ma bisogna tener conto che si tratta di una mappa “grezza” – aggiungono dalla Regione – Non è affatto detto che quel 3% di aree idonee sia adatto ad ospitare pannelli fotovolataici. E per l’eolico quelle briciole verdi di fatto spariscono».
Tutto questo mentre, al contempo, per rispettare i pur deboli target decarbonizzazione il medesimo decreto impone alla Toscana di far spazio a +4,25 GW di nuovi impianti entro il 2030, ovvero circa +600 MW all'anno. Dove, non è dato sapere.