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Oltre 2.500 gli appassionati delle due ruote richiamati dalla ciclostorica senese

Il ministero plaude all’Eroica Montalcino: «La bicicletta è sensibilità per l’ambiente»

Al via un manifesto in 10 punti per il ciclismo sostenibile e uno studio sui “percorsi ritrovati” per connettere Parchi nazionali e geominerari
 |  Toscana

Non c’è mezzo di locomozione più sostenibile della bicicletta, e – dopo la Dichiarazione europea siglata neanche due mesi fa – a certificarlo ora c’è anche un apposito decalogo elaborato dal ministero dell’Ambiente con l’Eroica Montalcino.

Si è chiusa ieri l’edizione 2024 della ciclostorica su strade bianche, che nel fine settimana ha richiamato oltre 2.500 appassionati in sella alle proprie bici, per correre lungo cinque tracciati che da un minimo di 27 arrivano fino a 153 km.

Tutti percorsi nell'incantevole zona del percorso dei 209 km de L'Eroica, a sud di Siena tra la Val d'Arbia, le Crete Senesi e la Val D'Orcia, dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nel 2004: l'occasione perfetta per chi è meno allenato per vedere gli incantevoli paesaggi del percorso lungo de L'Eroica.

Per la propria valenza ambientale e culturale, la kermesse ha visto il ministero come partner istituzionale: insieme all’Eroica, il dicastero ha stilato anche un manifesto in dieci punti per il ciclismo sostenibile.
Nel decalogo si affermano i benefici della bicicletta come mezzo leggero e rispettoso dell’ambiente, le corrette pratiche nella gestione dei rifiuti e la ricerca di uno stile di vita sano: «La bicicletta – è scritto nel manifesto, riportato integralmente in coda all’articolo – è l’esempio di economia circolare per eccellenza e i ciclisti che pedalano per il mondo sono portatori di storie, coraggio, amore e sensibilità per l’ambiente».

Dalla collaborazione tra Mase e L’Eroica, con quest’ultima in qualità di consulente tecnico e storico, è stato redatto inoltre uno studio sui “percorsi ritrovati”: strade rurali e bianche, viabilità dimenticata che connette ai Parchi nazionali e geominerari italiani. Oltre duecento le ciclovie mappate, che permettono di avvicinarsi alle aree protette italiane, andando alla scoperta di territori non noti al grande pubblico.

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Redazione Greenreport

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