Dalla Romania a Scarlino per il monitoraggio degli impatti dell’inquinamento dell’aria sugli ecosistemi
«Migliorare la rete europea per il monitoraggio degli effetti della qualità dell’aria e dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi forestali» era l’obiettivo dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi nel territorio dei Comuni di Scarlino e Montieri (GR) tra i partner del progetto LIFE MODERn(NEC) e József Pál Frink dell’Institutul Național de Cercetare-Dezvoltare în Silvicultură "Marin Drăcea" (INCDS) di Braşov, in Romania. E’ stato possibile testare sul campo alcuni indicatori innovativi individuati nell’ambito di LIFE MODERn(NEC), per il rilievo della biodiversità della vegetazione erbacea e dei licheni epifiti, nel quadro della strategia di replicabilità del progetto.
L’incontro ha interessato in particolare il sito di monitoraggio TOS2 – Cala Violina, all’interno della riserva delle Bandite di Scarlino (GR). Il sito, che rappresenta uno dei nuovi 10 siti della Rete NEC Italia, ed è caratterizzato dalla presenza di specie arboree tipiche del bosco mediterraneo, come il leccio, l’orniello, la roverella e il corbezzolo. Il bosco ha circa 80 anni e introduce la tipologia del bosco di leccio, fin adesso scarsamente rappresentata, nella rete di monitoraggio NEC delle foreste italiane.
I ricercatori di LIFE MODERn(NEC) spiegano che «La Direttiva NEC stabilisce l’obbligo per gli stati membri di effettuare il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e dei suoi impatti sugli ecosistemi terrestri in Europa, nel lungo periodo. Grazie al progetto, la Rete NEC nazionale e quella europea possono contare sull’istituzione di 10 nuove stazioni in Italia per il monitoraggio degli effetti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi forestali e di acqua dolce e la sperimentazione di nuovi parametri ecosistema-risposta: questo consentirà di incrementare le conoscenze disponibili proprio sulle regioni biogeografiche e sulle specie tipiche del sud dell’Europa».
Le attività del progetto, cofinanziato dalla Commissione Europea, sono condotte da un gruppo di lavoro che vede come capofila l’Arma dei Carabinieri – Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari CUFAA, e come partners il CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche, il CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Centro di ricerca Foreste e Legno, l’ENEA Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile, Legambiente, TerraData s.r.l. environmetrics e le Università di Camerino e di Firenze.
Insieme a Frink, hanno preso parte all’evento i referenti dei partner di progetto Giorgio Brunialti e Luisa Frati (Terradata environmentrics), Stefano Chelli e Marco Cervellini (Università di Camerino), Elena Marra e Yasutomo Hoshika (Consiglio Nazionale delle Ricerche), oltre ad un gruppo di Carabinieri Forestali, rilevatori esperti CON.ECO.FOR. – NEC, provenienti dai Reparti Biodiversità di Follonica, Feniglia e Marsiliana e dall’Ufficio - Progetti, Convenzioni, Educazione Ambientale del CUFAA.
All’iniziativa hanno partecipato, inoltre, una delegazione del Comune di Scarlino - Ufficio delle Bandite e l’Università di Genova, partner del progetto PRIN 2022 MultiForDiv, per un test di campionamento della diversità dei funghi e degli indicatori di struttura forestale.
Anche se il progetto non ha un carattere transnazionale specifico, in quanto le attività sono principalmente rivolte a rafforzare la Rete NEC italiana, i partner fanno parte di diverse importanti reti internazionali di monitoraggio come ICP Forests, ICP-IM, ICP Waters, E-LTER, ICOS, IUFRO.
Lo staff di LIFE MODERn(NEC) conclude: «Questo meeting in campo, a cui ne seguiranno altri, è stato un’importante occasione per trasferire l’approccio e l’esperienza del progetto in altri Paesi europei, con l’ambizioso obiettivo finale di calcolare concretamente alcuni indicatori di biodiversità nei siti della Rete NEC romena, spostando quindi a est il baricentro del monitoraggio innovativo di progetto».