
A Quarrata rinnovato il depuratore delle acque reflue, da Publiacqua investiti 3,8 milioni di euro

La partecipata a maggioranza pubblica che ha in gestione il servizio idrico integrato nel Medio Valdarno, Publiacqua, ha inaugurato oggi la nuova veste del depuratore di Quarrata, dove si sono conclusi i lavori da 3,8 milioni di euro iniziati nel 2022.
«Un progetto fortemente richiesto da questa Amministrazione comunale – dice il sindaco, Gabriele Romiti – L’ampliamento del depuratore permette finalmente di servire 5 mila cittadini in più rispetto al vecchio impianto, aumentando la capacità di ricevere le acque reflue di una comunità in continua espansione. Quello che inauguriamo oggi è un impianto completamente rinnovato, più funzionale e performante: un servizio migliore offerto a tutti i nostri concittadini e all’ambiente, grazie ad un depuratore più efficiente in grado di depurare le acque del nostro territorio in maniera sempre più sostenibile».
Il depuratore ha oggi una potenzialità pari a 15.000 abitanti equivalenti (rispetto ai 10.000 ab/eq che aveva in precedenza) e ad esso sono collettati per essere depurati i reflui di Quarrata con l’accentramento in questo impianto del trattamento dei reflui di tutto il comprensorio, senza modificare né ampliare l’area attualmente occupata dall’impianto ed il rispetto delle distanze dalle abitazioni limitrofe.
L’intervento di revamping dell’impianto ha previsto la trasformazione dei due bacini combinati in vasche biologiche di nitro-denitro, realizzazione di due nuovi sedimentatori secondari; realizzazione di nuova sezione di ispessimento statico; realizzazione di una nuova vasca di stabilizzazione aerobica dei fanghi; realizzazione di una nuova stazione di sollevamento e ricircolo fanghi ispessiti/digeriti; interventi vari sulle infrastrutture esistenti mirati per il miglioramento del processo e potenziamento delle rese depurative.
«Il tema della depurazione – spiega il Presidente di Publiacqua Nicola Perini – è oggi cruciale: la sensibilità ambientale che è presente e diffusa nella nostra società, nelle amministrazioni pubbliche e, ancora di più, che è sentita da tutti i cittadini, ci impone di impegnarci al massimo per la tutela dell’ambiente; la depurazione delle acque reflue è un aspetto importantissimo di questa attenzione. Oggi, infatti, non è più accettabile sversare le acque reflue direttamente nell’ambiente, è un obbligo morale e civile per noi, ancora prima che un obbligo dettato dalle normative europee. Sottolineo che comunque la Toscana è una delle poche regioni fuori da ogni infrazione europea inerente fognatura e depurazione e questo è un risultato ottenuto dai gestori del servizio ma anche dai cittadini di tutto il nostro territorio che hanno dato un contributo ambientale straordinario per il loro territorio pagandolo attraverso la tariffa del servizio idrico».
Il revamping dell’impianto di depurazione di via Brunelleschi fa parte di un piano complessivo di risistemazione fognaria di tutta l’area pistoiese, principalmente connesso alla risoluzione della procedura d’infrazione comunitaria. A tale scopo, sono state realizzate opere per circa 25 milioni di euro che hanno compreso l’adeguamento del depuratore centrale di Pistoia e la realizzazione di oltre 20 km di collettori fognari.
Adesso si aprono però nuove sfide: lo scorso novembre è stata approvata in Europa la nuova direttiva sulle acque reflue urbane, che adotta regole più stringenti – dai microinquinanti alla neutralità energetica degli impianti di depurazione – per offrire ai cittadini un servizio sempre più efficiente e sostenibile, cui anche la Toscana dovrà adeguarsi.
