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Domani in tutta la Toscana sarà lutto regionale, cordoglio dal presidente Mattarella

Arpat, rientra il rischio inquinamento ma salgono a quattro i morti all’Eni di Calenzano. Due i feriti in condizioni «estremamente critiche»

Saranno comunque effettuati accertamenti sui reflui ed eventuali problematiche di natura ambientale. I sindacati proclamano sciopero generale
 |  Toscana

Nella notte sono raddoppiati i morti accertati a valle dell’esplosione avvenuta ieri nello stabilimento Eni di Calenzano (FI), col ritrovamento dei corpi di due delle tre persone disperse: le vittime dell’incidente salgono dunque a quattro, cui si aggiungono una ventina di feriti, alcuni gravi.

La Regione Toscana informa infatti che all’ospedale di Careggi sono state trasferite 6 persone di cui 4 attualmente in Obi stabili, 1 in situazione molto grave per ustioni estese, 1 ricoverato in sub intensiva con trauma cranico; al Centro grandi ustioni Aoup un paziente con gravi ustioni; al P. O.  Santo Stefano di Prato 3 persone attualmente stabili in osservazione. Oltre ai pazienti trasferiti stanno arrivando spontaneamente nei Pronto soccorso alcune persone che si trovavano in prossimità dell’incidente.

«La comunità di Calenzano – dichiara il sindaco Carovani – è scossa e profondamente addolorata da quanto accaduto. Siamo vicini alle famiglie delle vittime e alle persone ferite e abbiamo deciso di dichiarare lutto cittadino in segno di rispetto. Ringrazio il sistema di Protezione civile, i Vigili del fuoco, i sanitari, le forze dell’ordine e tutti i soggetti coinvolti nei soccorsi e attendiamo le prossime ore per capire l’esatta dinamica dell’evento. L’area interessata dall’incidente è classificata nel Piano di protezione civile comunale come impianto considerato a rischio di incidente rilevante, che prevede un Piano di emergenza esterno coordinato dalla Prefettura, come è accaduto ieri». In tutta Italia sono circa 1.000 gli impianti a rischio incidente rilevante, di cui oltre 50 proprio in Toscana.

Ieri e oggi sono stati dichiarati giorni di lutto cittadino a Calenzano, mentre domani il lutto sarà regionale, come annuncia il presidente Eugenio Giani, dopo aver ricevuto una telefonata di cordoglio da parte di Sergio Mattarella: «Il presidente della Repubblica – informa Giani – mi ha tempestivamente chiamato per informarsi su quanto accaduto e per esprimere con parole molto umane solidarietà e vicinanza a coloro che sono stati colpiti dal gravissimo evento e ai familiari delle vittime».

L’intero sistema regionale ha contribuito alla macchina dei soccorsi e al monitoraggio degli sviluppi dell’emergenza. In prima fila, il servizio sanitario regionale, che ha prontamente accolto i feriti. Mentre la sala operativa della protezione civile regionale ha partecipato al Ccs, il Centro di coordinamento dei soccorsi, attivato e coordinato dalla Prefettura di Firenze come previsto nei casi di “incidente rilevante”. La protezione civile della Toscana ha anche messo a disposizione tre operatori, uno dei quali si è recato sul luogo dell’esplosione e gli altri due hanno raggiunto la sede della prefettura di Firenze.

Arpat (l'Agenzia regionale per la protezione ambientale) ha inoltre svolto, con esito negativo, le indagini necessarie per verificare la presenza eccessiva di sostanze inquinanti nell’aria e nelle acque del reticolo idraulico limitrofo all’area interessata dallo scoppio.

Queste le prime deduzioni

  • In merito alla problematica legata alla dispersione dei fumi e di particelle potenzialmente nocivi, la stessa è rientrata una volta domato l’incendio e con essa è venuta meno la necessità di particolari precauzioni da parte dei cittadini (es. finestre chiuse o distanza dalla zona dell'evento).
  • Dalle valutazioni emerse da Arpat non emerge la necessità di proporre ai sindaci dei comuni interessati l’adozione di provvedimenti limitativi del consumo di prodotti agricoli locali. Saranno comunque effettuati accertamenti sui reflui ed eventuali problematiche di natura ambientale.

Le indagini sulle cause dell'incidente sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Prato, con Eni che sta collaborando con l’autorità giudiziaria per l’accertamento delle dinamiche e delle cause dell’esplosione di una delle autobotti presso la pensilina di carico del proprio deposito carburanti.

Nel frattempo Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze hanno proclamato sciopero generale provinciale di 4 ore (fine turno) per mercoledì 11 dicembre, con manifestazione (ore 14:30-16:30) in una area a Calenzano da definire. Sullo sfondo restano i molteplici rischi insiti in un’economia fossile, come l’incidente all’impianto Eni ha drammaticamente confermato: maggiore sicurezza – ambientale, climatica, sanitaria, sul lavoro e di sicurezza energetica – potrà essere traguardata solo col rapido passaggio a fonti di energia pulite, ovvero quelle fonti rinnovabili per le quali (anche) la Regione Toscana è chiamata a individuare le aree idonee agli impianti entro gennaio.

Aggiornamento 11:00: L'assessora regionale all'Ambiente, Monia Monni, aggiunge che "Rimangono estremamente critiche le condizioni di due feriti. Domani sarà la giornata del lutto regionale, ma oggi continuano le ricerche di una persona ancora dispersa".

Redazione Greenreport

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