Concessioni geotermiche: a che punto siamo? Territori uniti e attenzione all'indotto
Geotermia e rinnovo delle concessioni minerarie: a che punto siamo. Con gli occhi puntati sulla ricaduta e l'indotto sul territorio. E l'unità di tutti i territori. Di questo si è parlato all'iniziativa organizzata il 19 agosto a Radicondoli e introdotta da Elisa Mascioni Presidente Energie per Radicondoli ed è stata moderata da Flavio Lippi vice presidente. Presenti i sindaci dei maggiori comuni dell'area geotermica toscana.
Il sindaco di Radicondoli, Francesco Guarguaglini, ha illustrato il tema e ha centrato l'obiettivo della trattativa per il rinnovo delle concessioni, spiegando il percorso che ad oggi ci ha portato dentro la proroga delle concessioni geotermiche, concludendo che «Il primo step, insieme alla regione rispetto alla proposta del concessionario Enel Green Power, è stato fatto, ma ora entriamo nella fase centrale ed è importante stare uniti, ma fermi su determinate posizioni». Guarguaglini ha toccato anche i temi occupazionali che «Nella prima proposta Enel non erano sufficienti».
Il sindaco di Pomarance Graziano Pacini, dopo aver fatto un excursus sul passato geotermico, ha ribadito che «La geotermia va assolutamente potenziata e in 20 anni un piano di 65 mw di incremento non è sufficiente, è necessario arrivare a 200. Qesto è plausibile da parte di Enel perché la geotermia oggi è rinnovabile pulita sostenibile e serve alla nazione alla Toscana e ai territori».
Il sindaco di Castelnuovo val di Cecina, Alberto Ferrini, non ha nascosto le difficoltà delle trattative già dai primi momenti, ma ha ribadito che «E’ necessario partire da una serie di punti che i comuni hanno messo sul tavolo regionale cercando di essere molto strutturati» e ha detto che ci dovrà essere una importante ricaduta verso l'indotto.
Per la sindaca di Chiusdino, Luciana Bartaletti, «E’ imprescindibile un abbassamento del costo del calore per i teleriscaldamenti oltre che garantire una parità energetica verso le case sparse e le frazioni. Non è possibile considerare questa proroga una nuova concessione perché questo avrebbe portato a ripetere procedure di valutazione di impatto ambientale per le vecchie centrali, una burocrazia che non aggiungeva valore e avrebbe avuto un alto costo. Questo concetto è stato ribadito anche da Ferrini». i cittadini facendo domande. L'iniziativa è stata molto partecipata con presenze di persone da tutti i comuni geotermici. I sindaci hanno proposto di fare altre iniziative nei vari comuni mano mano che la trattativa va avanti.