Alluvione in Toscana, ecco il portale per l’accesso di famiglie e imprese ai rimborsi nazionali
Dopo l’alluvione da 8 morti e danni per 2,7 miliardi di euro che ha colpito la Toscana lo scorso novembre, la procedura di erogazione dei 25 milioni di euro in contributi stanziati dalla Regione immediatamente dopo l’evento meteo estremo – riconosciuto come emergenza di carattere nazionale – sta andando a buon fine: quasi 17 mln di euro già erogati e altri 3,7 in fase di pagamento questa settimana.
E dopo lo stanziamento da parte del Governo dei 66 mln di euro per “l’immediato” sostegno, il presidente in qualità di commissario ha annunciato dal 1 di luglio l’apertura del portale per la procedura di rendicontazione in cui cittadini e imprese potranno inserire fatture e spese sostenute e avere così accesso ai rimborsi previsti dalle disposizioni nazionali, fino a 5mila euro per le famiglie e fino a 20mila per le imprese colpite dall’alluvione.
«Siamo contenti, abbiamo superato la soglia dei 20 milioni rispetto ai 25 che abbiamo stanziato – commenta il presidente Eugenio Giani – Significa che le richieste di contributo stanno finalmente andando a buon fine. L’attivazione della piattaforma dal 1 luglio al sito https://www.regione.toscana.it/alluvione2023 ci porterà a distribuire i 66 milioni stanziati dal Governo di cui io sono commissario esecutore per famiglie e imprese. Sono contributi comulabili con i 3000 euro che le famiglie hanno ricevuto o stanno ricevendo, quindi le famiglie possono subito attivarsi per ottenere questi 5000 euro che vengono dal decreto legge».
Resta comunque un gap importante tra le risorse complessivamente riconosciute dal Governo Meloni per le somme urgenze (122 mln di euro) e quelle richieste (162): mancano all’appello 40 milioni di euro che ricadranno in parte sui Comuni già duramente colpiti.
«Siamo avanti con gli interventi di somma urgenza, le opere di riparazione dei danni avvenuti la notte dell’alluvione – argomenta l’assessora all’Ambiente e Protezione civile, Monia Monni – Rimangono 40 milioni che saranno spostati sugli interventi di ricostruzione; significa che il Governo riconosce l’importanza di queste opere, ma non ne ha riconosciuto la somma urgenza».
Al contempo però, sugli interventi in prevenzione regna il silenzio più assoluto. La Regione Toscana ha elaborato un piano d’interventi da 1 miliardo di euro per ridurre il rischio idraulico, sul quale però il Governo Meloni non ha dato risposte (dalla Regione sulla sicurezza idraulica vengono già investiti circa 100 mln di euro all’anno in manutenzione e altrettanti in nuove opere); Giani si è soffermato anche su questi interventi strutturali, auspicando che il Governo si attivi con una cifra che potrebbe essere di almeno 300 milioni di euro, della quale però ad oggi non c’è evidenza.
«Gli interventi di riduzione del rischio residuo – argomenta Monni – che serviranno ai territori per vivere più serenamente, sono oltre 1 miliardo le esigenze della Regione, ma di questo non sappiamo ancora niente; siamo preoccupati perché qui risiede la vera scelta politica del Governo. Mentre i rimborsi sono sanciti dalla legge e sono un diritto, questi sono una scelta precisa del Governo sia nella quantità che nella tempistica e noi abbiamo urgenza di iniziare i lavori possibilmente ora, nell’estate, per avere interventi finiti prima del prossimo inverno».
L’assessora Monni è entrata poi nel dettaglio nella procedura di rendicontazione attiva dal 1 di luglio sul portale della Regione che, come noto, prevede l’inserimento delle fatture e scontrini necessari per accedere al rimborso: «Chi ha richiesta di rimborso superiori agli 8000 euro può richiedere un anticipo di 2mila 500 euro liquidabili già prima dell’estate».
L'assessore alle Attività produttive, Leonardo Marras, ha invece sottolineato che la nuova procedura di rendicontazione attiva dal 1 di luglio servirà anche per ottenere i 20mila euro dell’immediato sostegno alle imprese: «Le attività che noi chiederemo alle imprese per la rendicontazione e l’ottenimento del contributo possono essere utilizzate successivamente anche come un anticipazione di un eventuale ulteriore rimborso che noi auspichiamo possa esserci grazie ad ulteriori finanziamenti dello Stato. In questa fase si riconosce il 100% degli importi sostenuti, fino a concorrenza del danno, nel limite massimo di euro 20.000,00».