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In Italia ci sono 64mila punti di ricarica per auto elettriche, ma il 57% è concentrato al nord

Pressi (Motus-E): «C’è ancora un importante lavoro da fare per aumentare la capillarità in alcune aree»
 |  Trasporti e infrastrutture

La rete italiana delle colonnine di ricarica per le auto elettriche è arrivata a contare 64.391 punti lungo lo stivale, 13.713 dei quali aggiunti nel corso del 2024: è quanto emerge dalla VI edizione dello studio “Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia”, presentato oggi a Rimini nell’ambito dell’expo Key energy da Motus-E, l’associazione che riunisce la filiera nazionale dell’automotive elettrico.

L’aumento dei punti di ricarica negli ultimi due anni segna +75%, e insieme al numero totale delle colonnine aumenta anche l’incidenza di quelle a più alta potenza: il 47% dei punti installati nel 2024 è di tipo veloce e ultraveloce, segnando un record assoluto (lo scorso anno rappresentavano il 22% delle nuove installazioni).

Guardando alla distribuzione per macroaree, però, al Nord si concentra il 57% dei punti di ricarica della Penisola, al Centro il 20% e al Sud il 23%. La Lombardia si conferma la prima Regione per punti di ricarica (12.926), davanti a Lazio (6.917), Piemonte (6.151), Veneto (5.880), Emilia-Romagna (5.086) e Campania (4.130).

Uscendo dai centri urbani, aumentano ancora i punti di ricarica installati in autostrada, che al 31 dicembre 2024 raggiungono quota 1.087 (di cui il 64% con potenza superiore oltre i 150 kW), rispetto ai 932 registrati a fine 2023.

Con 19 punti di ricarica a uso pubblico ogni 100 auto elettriche circolanti, l’infrastruttura italiana si conferma davanti a quelle di Francia (14 punti ogni 100 auto elettriche circolanti), Germania (8 punti ogni 100 auto elettriche circolanti) e Regno Unito (7 punti ogni 100 auto elettriche circolanti), conservando il primato anche se si considerano solo i punti di ricarica veloci in corrente continua: Italia (3,4 punti in DC ogni 100 auto elettriche circolanti), Francia (2,6 punti in DC ogni 100 auto elettriche circolanti), Germania (1,7 punti in DC ogni 100 auto elettriche circolanti), Regno Unito (1,2 punti in DC ogni 100 auto elettriche circolanti).

Il rapporto punti di ricarica/circolante rispecchia i grandi passi avanti compiuti sul fronte infrastrutturale nonostante il notevole ritardo dell'Italia sulle immatricolazioni elettriche, testimoniato da una quota di mercato elettrico (Bev) nell’ordine del 5%, a fronte del 17,4% di market share registrato in Francia, il 16,6% della Germania e il 21,3% del Regno Unito.

«Grazie all’impegno degli operatori il processo di infrastrutturazione del Paese procede spedito ma c’è ancora un importante lavoro da fare per aumentare la capillarità in alcune aree, specialmente nel Mezzogiorno, dove la limitata penetrazione dei veicoli elettrici non agevola i grandi investimenti richiesti, in particolar modo per le colonnine ad alta potenza – commenta il presidente di Motus-E, Fabio Pressi – Auspico vengano estesi i termini per l’utilizzo dei fondi Pnrr ancora disponibili, rivedendo i meccanismi di cofinanziamento per facilitarne l’impiego e supportare la crescita dell’infrastruttura nelle zone meno coperte, facendo leva anche sul prezioso monitoraggio della Piattaforma unica nazionale gestita dal Gse. Più in generale è fondamentale una sempre più stretta cooperazione tra tutti gli attori coinvolti da questo grande processo di infrastrutturazione del Paese. Il recente protocollo che abbiamo siglato con Unem per le colonnine nei distributori di carburante va esattamente in questa direzione: lavorare insieme per il bene del Paese».

Lo stesso approccio andrebbe esteso anche alla semplificazione e omogenizzazione degli iter autorizzativi, la cui complessità si riflette in una quota del 16% di infrastrutture installate ma non ancora utilizzabili dagli utenti finali (valore in lieve calo rispetto al 18% del 2023), o perché non è stato finora possibile realizzare il collegamento alla rete da parte dei distributori locali dell’energia, o per altre vischiosità burocratiche.

Redazione Greenreport

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