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Il viceministro Rixi in visita al porto di Livorno, per la Darsena Europa orizzonte 2029
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Il viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti, Edoardo Rixi, è arrivato ieri in visita all'Autorità di sistema portuale (Adsp) del Mar Tirreno settentrionale, e al centro dell’incontro coi vertici dell’Authority non poteva che esserci il progetto chiamato a cambiare il volto del porto labronico: la Darsena Europa.
«Puntiamo molto su Livorno – ha dichiarato Rixi – È evidente che se non investiamo sul nostro sistema portuale, aggiornandolo, non riusciremo a cogliere le opportunità che il mondo ci può consegnare. Oggi il porto di Rotterdam fa da solo più traffico di tutti gli scali portuali nazionali messi insieme, domani il nostro Paese dovrà diventare la prima potenza marittima dell'Europa, una grande sfida per affrontare la quale occorre realizzare le infrastrutture e le connessioni e definire nuove sinergie con il territorio».
Nel merito, Rixi ha espresso una certa preoccupazione sui tempi di realizzazione dell'opera (la conclusione è prevista per la fine del 2029), in un contesto competitivo nel quale la prossima realizzazione dei corridoi europei andrà a porre nuove sfide competitive per il sistema portuale nazionale. In attesa della approvazione del progetto esecutivo (attesa, salvo contrattempi, per metà marzo), il Raggruppamento temporaneo d’imprese (Rti) guidato da Sidra, braccio operativo italiano del colosso belga Deme, e composto dalla controllata Infrastructure di Fincantieri, da Sales e Fincositm, sta lavorando al consolidamento delle vasche di colmata. Una volta approvato il progetto esecutivo, sarà poi possibile consegnare i lavori per la realizzazione delle opere Maritime e di difesa e dei dragaggi; i lavori per la realizzazione delle dighe richiederanno circa tre anni, mentre ci vorrà un anno e mezzo per realizzare i dragaggi.
«La foto dei porti del sistema evidenzia un percorso di sviluppo, progettualità e interventi importanti, per oltre 640 milioni di euro, di cui 530 destinati alla realizzazione della Darsena Europa e 78 milioni al cold ironing», ha spiegato il presidente dell’Adsp, Luciano Guerrieri. Molti, inoltre, i progetti avviati e cofinanziati col Pnrr, per un totale di 143 mln di euro, di cui 121 mln provenienti proprio dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Dopo il via libera definitivo arrivato lo scorso luglio dal ministero dell’Ambiente – e l’insediamento a ottobre dell’Osservatorio ambientale per il porto di Livorno – il cantiere della Darsena Europa dunque continua ad avanzare. Ma come emerso in un recente convegno organizzato dalla Goletta Verde di Legambiente, per rendere sostenibili i (crescenti) traffici portuali è però necessario percorrere in parallelo una doppia strada, ovvero collegamenti ferroviari e fonti rinnovabili per alimentare il cold ironing delle banchine. Nel merito, Legambiente propone di installare fino a circa 300 MW di impianti eolici per l’autoproduzione di energia, che possa alimentare da terra le navi ormeggiate in porto abbattendo drasticamente l’imponente inquinamento atmosferico (e climatico) oggi imposto alla città da questi giganti del mare.
In attesa di decisioni – in un senso o nell’altro – nel merito, nel breve termine c’è però un’importante scadenza da affrontare per l’Autorità di sistema. Interrogato dagli operatori sulla situazione delle nomine dei presidenti delle Adsp (il mandato di Guerrieri scade a metà marzo), Rixi ha confermato che arriveranno a breve e che l'obiettivo del Governo è quello di arrivare ad una scelta condivisa: «Non faremo delle forzature sulla questione, quello che sto cercando di fare è trovare una intesa ampia, perché i porti non appartengono ad una sola forza politica ma al Paese. In questi giorni parlerò con i governatori regionali per trovare la quadra. Il Governo non è chiuso e su temi come questi siamo disponibili a dialogare con chiunque».
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