
Ripristinato lo shipping nel Mar Nero: benefici per i commerci dei cereali ucraini e dei fertilizzanti russi

Apprendiamo, con positivo interesse, che Mosca e Washington hanno raggiunto un accordo per la sicurezza della navigazione del Mar Nero; questo risultato diplomatico garantisce la sicurezza della navigazione e afferma categoricamente il divieto di utilizzare navi commerciali per finalità militari.
La dichiarazione in esame, rilasciata dopo le consultazioni di esperti, è stata pubblicata sul sito web del Cremlino: "In conformità con l'accordo tra i presidenti di Russia e Stati Uniti, entrambe le parti si sono impegnate ad attuare l'iniziativa del Mar Nero. Questa iniziativa include la garanzia di una navigazione sicura nel Mar Nero, l'astensione dall'uso della forza e il divieto dell'uso di navi commerciali per scopi militari, stabilendo al contempo misure di controllo appropriate attraverso ispezioni di tali navi".
Rammentiamo che le consultazioni russo-americane si sono svolte a Riyadh il 24 marzo e sono durate più di 12 ore; i negoziatori hanno messo soprattutto a fuoco la ripresa del libero commercio dei cereali in tutto il Mar Nero, tanto da essere nota anche come accordo sul grano, che aiuterà a movimentare il grano ucraino dai porti del Mar Nero e normalizzare, nel contempo, l'esportazione di prodotti agricoli e fertilizzanti russi verso i mercati mondiali. Questo possiamo decisamente definirlo un risultato positivo e che contribuisce in modo energico alla normalizzazione dello shipping nell’area del Mar Nero, teatro di scontri militari cruenti che hanno comportato l’affondamento di navi militari, almeno per quello che abbiamo saputo dai fatti di cronaca di questi tre anni di guerra guerreggiata, di cui il Mar Nero è stato e continua ad essere – speriamo ancora per poco – uno dei teatri più aspri del conflitto russo-ucraino, ancora in corso.
Tuttavia, non possiamo esimerci dal considerare che il ruolo delle Nazioni Unite si assottiglia sempre di più, in tutti i settori, compreso quello che riguarda la sicurezza della navigazione, demandato ad una agenzia specializza dell’Onu, l’International maritime organization con sede a Londra e che ha tra i compiti principali la sicurezza della navigazione e il controllo dei flussi di traffico marittimo commerciale. A mio modesto avviso, l’estraneità dell’Imo in questo negoziato evidenzia il ruolo diventato via via meno importante che le Nazioni Unite hanno assunto in quest’ultimo periodo della loro storia.
Auguriamoci che la Diplomazia con la “d” maiuscola faccia registrare presto un’inversione di tendenza e che le tematiche che interessano tutti gli Stati, tra i quali rientra a pieno titolo la navigazione marittima lato sensu, possano ritornare ad essere discussi e negoziati nelle opportune sedi internazionali: il Palazzo di Vetro e le sue Agenzie specializzate tra le quali ben figura l’Imo.
