Mobilità sostenibile, solo il 6% degli utenti usa regolarmente app per localizzare le stazioni di ricarica
Primo punto: gli italiani sono più digitalizzati e più sensibili alla sostenibilità rispetto allo scorso anno. Secondo punto: aumenta la richiesta di mobilità sostenibile ma solo a patto che i costi non ricadano sul cittadino. Terzo: l’effettivo utilizzo di applicazioni per la mobilità sostenibile rimane limitato. Quarto e ultimo punto: la Lombardia è la prima regione italiana nella classifica dei grandi centri, mentre la Sicilia primeggia in quella dei piccoli centri. È quanto emerge dal nuovo Rapporto “Mobilità Sostenibile 2024”, realizzato dall’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità digitale e diffuso in occasione della Giornata mondiale del trasporto sostenibile del 26 novembre. «La mobilità sostenibile non è solo una sfida tecnologica, ma una vera e propria trasformazione culturale», ha affermato Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la sostenibilità digitale. «La mobilità digitale rappresenta una risorsa cruciale per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi e migliorare la qualità della vita nelle nostre città e paesi. Tuttavia, il nostro rapporto evidenzia come ancora oggi, il divario infrastrutturale penalizzi i piccoli centri urbani a vantaggio delle grandi città metropolitane. Serve uno sforzo congiunto per abbattere il digital divide e garantire un accesso uniforme a tutte le soluzioni tecnologiche, affinché ogni cittadino possa beneficiare delle opportunità offerte da una mobilità moderna, sostenibile ed efficiente».
Le emissioni dei trasporti continuano a crescere: più auto private, più merci su strada. Le soluzioni per decarbonizzare i trasporti ci sono, ma la sfida vera è ripensare completamente il modo in cui ci muoviamo nelle nostre città, superando la centralità̀ dell’automobile privata e potenziando i mezzi di mobilità sostenibile.
Negli ultimi anni, la percezione dell’importanza del digitale per la mobilità urbana ha mostrato alcuni cambiamenti significativi. Nel 2023, l’81% degli intervistati considerava le tecnologie digitali indispensabili per migliorare i trasporti urbani. Nel 2024, questa percentuale è calata leggermente, attestandosi al 75% nei grandi centri e al 71% nei piccoli comuni. Questo lieve calo riflette un’attenzione crescente verso i limiti infrastrutturali, che influiscono sulla capacità di sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie.
Il divario tra Nord e Sud, così come tra grandi città e piccoli comuni, continua a crescere, così come le differenze culturali tra utenti digitalizzati e non. Nel 2023, il 73% di chi non utilizzava il digitale e non era attento alla sostenibilità riteneva che l’intelligenza artificiale potesse essere utile per la mobilità, contro l’89% dei cittadini digitalizzati e sensibili ai temi ambientali. Nel 2024, questo divario si è ampliato ulteriormente, con un uso ancora più limitato delle tecnologie tra i meno digitalizzati, sottolineando la necessità di interventi specifici per colmare il gap culturale e tecnologico.
Nonostante la consapevolezza dell’importanza del digitale rimanga alta, alcuni settori, come quello della mobilità elettrica, mostrano una stagnazione nell’adozione. Nel 2023 e nel 2024, solo il 6% degli utenti utilizza regolarmente app dedicate alla localizzazione delle stazioni di ricarica. Per affrontare queste sfide, sottolinea la Fondazione, è fondamentale che le istituzioni rafforzino le infrastrutture, promuovano campagne di sensibilizzazione e incentivino l’uso delle tecnologie smart, rendendole più accessibili a tutti.
Dal rapporto realizzato con partner, università e soci sostenitori della Fondazione, emerge che il 75% degli intervistati nei grandi centri urbani ritiene le tecnologie digitali indispensabili per migliorare la mobilità, un dato in linea con quello registrato nei piccoli centri (71%). Tuttavia, permane una resistenza legata all’adozione di strumenti digitali avanzati.
Nonostante una conoscenza diffusa, l’effettivo utilizzo di applicazioni per la mobilità sostenibile rimane limitato. Ad esempio: solo il 19% degli abitanti dei grandi centri utilizza app di carpooling almeno occasionalmente, contro l’11% dei piccoli centri; il carsharing e il bikesharing sono adottati dal 24% dei cittadini residenti nei grandi centri, ma appena dal 13% della popolazione residente nei piccoli centri ne fa uso.
Le app di supporto alla mobilità elettrica, come quelle per localizzare le stazioni di ricarica, rimangono ancora poco utilizzate: solo il 6% degli intervistati nei grandi centri e il 2% nei piccoli dichiara di farne uso regolare. Tuttavia, cresce la consapevolezza sull’impatto ambientale delle auto ibride ed elettriche: il 65% nei grandi centri e il 56% nei piccoli è «abbastanza» o «molto d’accordo» che queste tecnologie possano abbattere costi e ridurre l’inquinamento.
L’indagine conferma che gli italiani più digitalizzati e più sensibili alla sostenibilità – i “Sostenibili Digitali” – sono anche i principali utilizzatori di strumenti digitali per la mobilità. Nei grandi centri, il 64% di loro utilizza regolarmente app di navigazione satellitare, mentre nei piccoli centri questa percentuale scende al 42%.
Tuttavia, l’adozione di tecnologie digitali non è esclusiva dei più sostenibili: anche coloro che non utilizzano il digitale ma che sono attenti alla sostenibilità, i “Sostenibili Analogici”, mostrano una propensione crescente verso le soluzioni digitali, sebbene in misura più limitata. Al contrario, i gruppi di cittadini che non sono in nessun modo attenti alla sostenibilità, digitalizzati o meno, evidenziano una maggiore resistenza. Nei confronti di questi cittadini si evidenzia la necessità di attivare politiche pubbliche mirate, volte ad aumentare il grado di consapevolezza di questa parte della popolazione verso il digitale, accompagnandoli allo stesso tempo verso un uso corretto e responsabile del digitale.
Il 65% degli intervistati nei grandi centri e il 68% nei piccoli riconosce infine l’importanza dell’intelligenza artificiale e dei dati per migliorare la mobilità urbana, attraverso sistemi come smart parking. Tuttavia, solo il 13% dei cittadini residenti nei grandi centri e il 7% nei piccoli utilizza regolarmente questi strumenti, dimostrando che il potenziale tecnologico è ancora poco sfruttato.