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Il Piano di gestione dello spazio marittimo approvato dal Governo si fa in tre

Prevista adesso la realizzazione di linee guida nazionali per l’identificazione di siti idonei alle rinnovabili offshore: eolico, solare, onde e correnti
 |  Trasporti e infrastrutture

Con un ritardo (colpevole?) di oltre tre anni, finalmente sono stato varati i Piani di gestione dello spazio marittimo (tre, Tirreno, Adriatico e Jonio), di fondamentale importanza per la pianificazione delle attività marittime per il nostro Paese che, essendo sostanzialmente una penisola circondata dal mare, assume particolare e strategica rilevanza; tra le altre cose, è utile richiamare l’enorme importanza che i Psm  assumono per la pianificazione dei progetti, con i telativi investimenti, che riguardano il settore dell’eolico offshore in particolare.

Per queste ragioni, salutiamo con particolare soddisfazione, l’avvenuta pubblicazione (Gazzetta Ufficiale di lunedì 7 ottobre 2024) del decreto del ministero in parola. Per essere più precisi, come già accennato i piani in parola sono tre, vale a dire: il Piano “Tirreno-Mediterraneo Occidentale”, il Piano “Adriatico” e il Piano “Ionio-Mediterraneo Centrale”.

I piani di gestione dello spazio marittimo (Psm) sono da ritenere strumenti fondamentali, per esempio, dal punto di vista energetico, in relazione alla possibilità di individuazione delle superfici di o di fondali marini utilizzabili per la realizzazione di infrastrutture quali: gasdotti o elettrodotti ma anche per gli impianti eolici offshore o, nelle aree consentite, anche per l’estrazione di gas naturale ed idrocarburi.

Occorre però richiamare il fatto che per i tre piani, per esempio, si prevede la realizzazione di uno “studio sulla caratterizzazione socioeconomica e sulle tendenze evolutive dei diversi settori dell’economia del mare italiana” nonché l’elaborazione di una “Strategia marittima a livello nazionale, da attuare in sinergia con l’attuazione dei Piani di gestione dello spazio marittimo, al fine di fornire impulso strutturato allo sviluppo sostenibile dell’economia del mare italiana, a breve, medio e lungo termine”; inoltre, si deve tenere conto delle previsioni e dell’attuazione del Pniec (Piano nazionale integrato energia e clima).

Di particolare rilevanza, a nostro avviso, assume la dichiarata volontà di predisporre, per tutti e tre i piani lo sviluppo di “Linee guida nazionali per l’identificazione di siti idonei per le rinnovabili (eolico, solare, onde e correnti) e la valutazione degli impatti ambientali e paesaggistico-culturali singoli e cumulativi”. Il medesimo decreto ministeriale prevede, inoltre,  anche l’istituzione di un “osservatorio sul monitoraggio degli impatti degli impianti eolici offshore sull’ambiente ed altri usi dello spazio marino e della costa”; ancora, è stato previsto l’avvio e il supporto ad “attività di ricerca e innovazione, anche mediante progetti pilota, su varie tematiche connesse con la produzione di energia rinnovabile offshore.

In particolare, si vogliono sviluppare metodi e tecnologie finalizzate alla produzione energetica da fonti diverse da quella eolica (moto ondoso, maree e correnti, solare, combinazione di fonti differenti).

Segnaliamo, infine, che i piani forniscono indicazioni di livello strategico e di indirizzo per ciascuna area marittima e per le relative sub-aree, da utilizzare quale riferimento per altre azioni di pianificazione e per il rilascio di concessioni o autorizzazioni. In considerazione delle caratteristiche delle sub-aree e delle necessità di pianificazione, il Piano fornisce, inoltre, indicazioni più o meno dettagliate, sia in termini di risoluzione spaziale che in termini di definizione delle misure e delle raccomandazioni.

L’orizzonte temporale di riferimento del Piano è il 2032, anno nel quale, al più tardi, dovrà essere aggiornato. Finalmente abbiamo il Piano di gestione integrata degli spazi marittimi, ora vedremo i risultati pratici e concreti di questa pianificazione nei nostri mari.

Aurelio Caligiore, Ammiraglio Ispettore del Corpo della Guardia Costiera

Da oltre trent’anni Ufficiale della Marina Militare del Corpo della Guardia Costiera, l’Ammiraglio Ispettore Aurelio Caligiore è da sempre impegnato in attività legate alla tutela dell’ambiente. Nell’ultimo decennio è stato Capo del Reparto ambientale marino delle Capitanerie di Porto (RAM) presso il ministero dell’Ambiente. Attualmente è Commissario presso la Commissione Pnrr-Pniec del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase).