
Devastante terremoto in Myanmar, si temono migliaia di vittime

Una prima scossa di magnitudo 7.7 è arrivata alle 14,20 ora locale, le 7,20 in Italia. Poco dopo ne è arrivata un’altra di magnitudo 6.4, mentre chi poteva era già sceso in strada in preda al panico.
Un devastante terremoto ha colpito la Birmania, con epicentro a 18 km da Sagaing, nel centro del Paese. Lo scenario è catastrofico e si temono migilaia di vittime. I morti accertati sono già centinaia ma si tratta di un primo, parziale bilancio. Sono crollati edifici pubblici, abitazioni, moschee come quella di Mandalay, la seconda città più grande Paese, monasteri come quello di Wailuwun a Taungoo. In entrambri i casi sarebbero almeno una ventina le persone che hanno perso la vita nei luoghi di culto.Tra le vittime del monastero ci sono anche diversi bambini e un novizio, sorpresi dalla prima scossa mentre stavano recitando delle preghiere. Sono crollati ponti e profonde spaccature sull'asfalto hanno interrotto la circolazione lungo strade che collegano le città.
È stato dichiarato lo stato d'emergenza. «Chiediamo alla comunità internazionale di fornire aiuti umanitari il prima possibile», ha detto il portavoce della giunta militare Zaw Min Tun.
Il sisma è stato avvertito con forza anche in Cina e Thailandia. A Bangkok, capitale di quest’ultima, la scossa ha provocato il crollo di un grattacielo di 30 piani in costruzione e al momento ci sono almeno 43 operai dispersi sotto le macerie.
Il sisma ha avuto origine a 10 km di profondità, riferisce l’istituto geosismico statunitense Usgs. Fonti giornalistiche Afp a Naypyidaw, capitale del Myanmar, hanno detto che le strade sono state piegate dalla forza tellurica e molti edifici non hanno retto all'impressionante terremoto.
Fenomeni sismici sono relativamente comuni in Birmania, dove passa la faglia di Sagaing in direzione nord-sud attraverso il centro del Paese, secondo quanto riferito dall'istituto geosismico statunitense Usgs. Un potente terremoto di magnitudo 6.8 nell'antica capitale Bagan, nel centro del Paese, nel 2016 ha ucciso 3 persone, facendo crollare le guglie e le mura di molti templi antichi.
Ma questo violento terremoto che ha colpito oggi Myanmar è stato di un'altra portata: è stato misurato in magnitudo 7.9 dal China Earthquake Networks Center (Cenc), ovvero 0.2 punti in più di quanto riferito in un primo momento dall’Usgs. Il sisma è stato avvertito in modo netto anche nella provincia cinese dello Yunnan, al confine con birmani, in base a quanto riferito dal network statale Cctv.
In diverse città birmane numerosi edifici e infrastrutture pubbliche sono stati danneggiati o del tutto crollati a causa delle scosse e ora si monitora con preoccupazione lo stato delle dighe, A lanciare un allarme su questo fronte è la Croce Rossa, come riportano i media internazionali. «Le infrastrutture pubbliche sono state danneggiate, tra cui strade, ponti ed edifici pubblici. Attualmente abbiamo preoccupazioni per le dighe su larga scala», ha detto Marie Manrique, coordinatrice del programma per la Federazione Internazionale della Croce Rossa ai giornalisti a Ginevra , tramite collegamento video da Yangon.
Il terremoto avvenuto in Birmania, scrive l'Ansa dopo aver parlato con dirigenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha avuto una magnitudo 300 volte superiore a quella del sisma di Amatrice del 2016 e 8 volte superiore alla più alta mai registrata in Italia, che è quella di 7.1 dell'evento del 1908 a Messina. «Non c'è rischio di tsunami poiché il sisma è avvenuto a circa 300 chilometri dalla costa - dice all'Ansa Salvatore Stramondo, dirigente di ricerca dell'Ingv - ma quando ci sono scosse di questa intensità in aree montuose c'è la possibilità che vengano attivate frane e che si verifichi la liquefazione del terreno, con possibile impatto sulle infrastrutture».
La liquefazione è un fenomeno fisico naturale che può verificarsi in seguito a un terremoto: il terreno perde coesione e inizia a comportarsi come un fluido, in maniera simile alle sabbie mobili. Si tratta, quindi, di un fenomeno distruttivo che mette a rischio la stabilità delle strutture in superficie e che può alterare notevolmente il paesaggio. La liquefazione è stata uno degli effetti che hanno accompagnato anche gli eventi sismici che hanno colpito l'Emilia-Romagna nel 2012.
Si attendono nuovi aggiornamenti dal fronte asiatico. Ma purtroppo saranno solo brutte notizie.
