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Guerra ed eventi estremi, il documento di Bruxelles: «Preparare scorte per sopravvivere 72 ore»

La Commissione europea ha presentato un piano dal titolo “Eu Preparedness Union Strategy” in cui si parla esplicitamente di come affrontare disastri naturali, attacchi informatici e crisi geopolitiche, compresa la possibilità di aggressioni armate contro i Paesi comunitari
 |  Prevenzione rischi naturali

Guerra e calamità naturali. Farsi trovare preparati. La Commissione europea ha presentato oggi un documento dal titolo “Eu Preparedness Union Strategy” che da un lato costringe giustamente a guardare in faccia la realtà, dall’altro evoca scenari che non possono non far rabbrividire. Nel testo si parla della necessità di promuovere la «preparazione» della popolazione ad affrontare eventi meteo estremi ma anche crisi geopolitiche, compresa la possibilità di aggressioni armate da parte di una nazione straniera, e si incoraggiano i cittadini ad adottare misure pratiche come mantenere scorte essenziali di medicinali, cibo e altro necessario alla sopravvivenza per almeno 72 ore in caso di emergenza. Nel piano si parla anche di un progetto per lezioni sulla «preparazione» da introdurre nei programmi scolastici degli istituti comunitari e la proclamazione di una giornata europea della «preparazione». Non solo. Se nelle scorse settimane si è parlato da più parti della necessità di dar vita alla difesa comune dell’Ue e non solo dell’aumento delle spese per l’acquisto di armi da parte dei singoli Pasesi, nella strategia “Eu Preparedness” si parla anche di come migliorare il coordinamento a livello comunitario delle risposte da mettere in campo per fronteggiare le emergenze e si propone di creare un hub di crisi dell’Ue per sviluppare maggiormente l’integrazione tra le strutture di gestione delle crisi già esistenti nell’Unione. Ad esempio, si propone di rafforzare la cooperazione civile-militare, organizzando esercitazioni a livello comunitario e coinvolgendo forze armate e di poliia, protezione civile, operatori sanitari e vigili del fuoco.

Nella sua nuova strategia sulla «preparazione», la Commissione prende in considerazione rischi quali disastri naturali, attacchi informatici, crisi geopolitiche e aggressioni armate a danno di Paesi membri. Per potenziare le capacità di previsione e anticipazione di questi rischi, si propone di sviluppare una valutazione completa delle minacce anche ibride che possono presentarsi a livello europeo. Verrà creata una task force di preparazione mista pubblico-privato e verranno formulati protocolli di emergenza con le imprese per garantire la rapida disponibilità di materiali e servizi essenziali, e anche misure ad hoc per proteggere le linee di produzione strategiche. Inoltre, per migliorare la cooperazione con i partner esterni, il documento prevede una più stretta collaborazione con organismi come la Nato su tematiche quali la mobilità militare, la cybersicurezza, il settore Spazio, l’industria della difesa, la sicurezza climatica e le nuove tecnologie.

Ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «Le nuove realtà richiedono un nuovo livello di preparazione in Europa. I nostri cittadini, i nostri Stati membri e le nostre imprese hanno bisogno degli strumenti giusti per prevenire le crisi e reagire rapidamente quando si verifica un disastro. Le famiglie che vivono in zone soggette a inondazioni devono sapere cosa fare quando l'acqua sale. I sistemi di allerta precoce possono evitare che le regioni colpite dagli incendi perdano tempo prezioso. L’Europa è pronta a sostenere gli Stati membri e i partner fidati nella nostra vicinanza per salvare vite e mezzi di sussistenza».

Hadja Lahbib, commissaria europea responsabile della Preparazione e della gestione delle crisi, ha dichiarato che le preoccupazioni variano da un Paese all’altro, ma che tutti i cittadini dovrebbero sforzarsi di essere preparati alle emergenze. «Pronti a tutto - questo deve essere il nostro nuovo stile di vita europeo», ha scritto in un post su X. Non solo. Se la Commissione Ue ha annunciato che svilupperà ora «linee guida per raggiungere un’autosufficienza della popolazione di almeno 72 ore», in un video postato sui social media, Lahbib ha elencato gli oggetti importanti da avere con sé per sopravvivere tre giorni in caso di crisi: cibo e acqua, torcia elettrica e fiammiferi, power bank, una radio per sapere cosa succede, documenti personali, contanti perché le carte di credito potrebbero diventare «solo pezzi di plastica», medicinali e anche un coltellino svizzero. Il video è stato girato e montato con un taglio non privo di ironia. Il che lo rende ancora più inquietante.

Simone Collini

Dottore di ricerca in Filosofia e giornalista professionista. Ha lavorato come cronista parlamentare e caposervizio politico al quotidiano l’Unità. Ha scritto per il sito web dell’Agenzia spaziale italiana e per la rivista Global Science. Come esperto in comunicazione politico-istituzionale ha ricoperto il ruolo di portavoce del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel biennio 2017-2018. Consulente per la comunicazione e attività di ufficio stampa anche per l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, Unisin/Confsal, Ordine degli Architetti di Roma. Ha pubblicato con Castelvecchi il libro “Di sana pianta – L’innovazione e il buon governo”.