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23 marzo, Giornata mondiale della meteorologia

Eventi estremi, l’obiettivo Onu: entro il 2027 ogni Paese deve avere un sistema di allerta precoce

Sottolinea il segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres: «Le fosche previsioni dei meteorologi si stanno avverando. In questa nuova realtà climatica, i sistemi di allarme rapido non sono un lusso. Sono necessità ed è vergognoso che, nell’era digitale, si perdano vite e mezzi di sostentamento perché le persone non hanno accesso a simili salvavita»
 |  Prevenzione rischi naturali

L’Organizzazione mondiale della meteorologia (World meteorological organization, Wmo)  ha recentemente confermato che il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato. Non solo. Dalle ultime analisi emerge anche che il riscaldamento degli oceani e l’innalzamento del livello del mare sta accelerando, mentre la diminuzione dell’estensione dei ghiacciai minaccia cambiamenti a lungo termine. E poi ci sono gli effetti a breve termine, di cui abbiamo già fatto abbondantemente esperienza a livello planetario nell’ultimo anno: il verificarsi con maggior frequenza e anche intensità di eventi meteorologici estremi come cicloni tropicali, piogge devastanti, mareggiate, inondazioni, siccità mortali e incendi resi drammatici da un mix di vegetazione arida, aria secca e forti venti.

Tutto ciò è stato ricordato dalla Wmo in occasione della Giornata mondiale della meteorologia, che si celebra il 23 marzo di ogni anno,  evidenziando anche i progressi, e le lacune, nelle previsioni salvavita e negli allarmi precoci forniti grazie ai sistemi di monitoraggio, che sono di vitale importanza per la salvaguardia delle persone, il benessere economico e sociale globale in un’epoca di rapidi cambiamenti climatici.

Tra il 1970 e il 2021, le perdite economiche riportate a livello mondiale a causa dei rischi meteorologici, climatici e idrici sono state pari a ben 4.300 miliardi di dollari. E più di 2 milioni di persone sono morte. Come sottolinea la Wmo, i costi economici continuano ad aumentare, ma il numero di morti sta diminuendo proprio grazie ai sistemi di allerta precoce. Non a caso l’Organizzazione sta dedicando un grande impegno nell’iniziativa Early Warnings for All delle Nazioni Unite, volta a garantire che questi sistemi proteggano tutti entro la fine del 2027.

Il progetto è oggi a metà percorso e i dati sono nel segno della positività. Nel 2024, 108 Paesi hanno dichiarato di avere a disposizione una discreta capacità di sistemi di allerta rapida multirischio. Si tratta di un numero più che doppio rispetto ai 52 Paesi del 2015. I progressi tecnologici e l'intelligenza artificiale promettono di rivoluzionare le previsioni meteorologiche, sottolinea la Wmo, ma è essenziale garantire che nessuno rimanga indietro e colmare le lacune nei dati e nelle osservazioni. L'invito all'azione in occasione della Giornata meteorologica mondiale è quindi quello di innovare insieme per implementare e diffondere le più moderne tecnologie, fare fronte comune per promuovere la collaborazione tra i Paesi, investire insieme per creare, mobilitare e condividere le risorse. La Wmo e i suoi partner di Early Warnings for All, viene spiegato, stanno ora espandendo il sostegno ad altri Paesi oltre ai 30 iniziali presi a modello e anche intensificando le partnership con donatori bilaterali e multilaterali, banche di sviluppo e fondi per il clima per incrementare le risorse e la collaborazione.

Sottolinea in una nota il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres: «Le fosche previsioni dei meteorologi si stanno avverando. Il nostro clima sta andando in fiamme. Ognuno degli ultimi dieci anni è stato il più caldo della storia registrata. Il calore degli oceani sta superando i record. E tutti i Paesi ne stanno risentendo: bruciati dagli incendi, spazzati dalle inondazioni o colpiti da tempeste senza precedenti. Il tema della Giornata meteorologica mondiale di quest'anno - Closing the Early Warning Gap Together - ci ricorda che, in questa nuova realtà climatica, i sistemi di allerta rapida non sono un lusso. Sono necessità e investimenti solidi, che offrono un ritorno quasi decuplicato. Eppure, quasi la metà dei Paesi del mondo non ha ancora accesso a questi sistemi salvavita. È vergognoso che, nell'era digitale, si perdano vite e mezzi di sostentamento perché le persone non hanno accesso a sistemi di allarme rapido efficaci. L'iniziativa delle Nazioni Unite Early Warnings for All mira a far sì che tutti, ovunque, siano protetti da un sistema di allerta entro il 2027. Il mondo deve unirsi e aumentare urgentemente le azioni e gli investimenti per raggiungere questo obiettivo».

Quel che è necessario attuare subito, secondo il segretario generale Onu, è un sostegno politico di alto livello per l'Iniziativa all'interno dei Paesi, di un incremento del supporto tecnologico, di una maggiore collaborazione tra governi, imprese e comunità e di un grande sforzo per aumentare i finanziamenti. È anche fondamentale, aggiunge, aumentare la capacità di prestito delle banche multilaterali di sviluppo. «Il Patto per il futuro concordato l'anno scorso ha fatto importanti passi avanti, ma deve essere portato a compimento. Lo stesso vale per i risultati finanziari della Cop29». Allo stesso tempo, dice Guterres, «dobbiamo intensificare i nostri sforzi per affrontare la crisi climatica alla fonte, attraverso tagli rapidi e profondi alle emissioni di gas serra, per evitare che si aggravi in modo inimmaginabile»: «Quest'anno tutti i Paesi devono onorare la promessa di presentare nuovi piani d'azione nazionali per il clima che siano in linea con la limitazione dell'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius. In un'epoca di disastri climatici, ogni persona sulla Terra deve essere protetta da un sistema di allerta precoce per una questione di giustizia. Insieme, manteniamo la promessa».

Redazione Greenreport

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