
La Regione Liguria si aspetta dal Governo un nuovo commissario al rigassificatore di Piombino

Nel Consiglio regionale ligure, Roberto Arboscello (Pd) ha chiesto ieri quali iniziative sono state poste in essere al fine di bloccare l’iter di trasferimento del rigassificatore da Piombino alla Liguria. Il consigliere ha infatti ricordato che il 7 gennaio scorso al Regione l’Assemblea ha approvato all’unanimità una mozione che impegna la Giunta a predisporre atti concreti e ufficiali in merito alla collocazione della nave rigassificatrice Italis Lng – ex Golar Tundra, oggi ancorata al porto di Piombino – al fine di bloccare l’iter di trasferimento dell’impianto in Liguria.
L’assessore all’energia della Giunta Bucci, ovvero Paolo Ripamonti, ha ribadito la posizione contraria della Regione all’impianto e ha aggiunto che «si attende la nomina da parte del Governo del nuovo commissario al rigassificatore, precisando di essere molto fiducioso che quest’ultimo prenderà una decisione che andrà nella direzione auspicata dalla Giunta», come sintetizza il Consiglio regionale ligure.
Oggi la carica è in mano al governatore della Toscana, Eugenio Giani, che ha sempre ribadito la volontà di non estendere la permanenza del rigassificatore nel porto di Piombino oltre la scadenza fissata col Governo a fine 2026.
«Sono stato già preso in giro una volta sul rigassificatore Piombino – dichiarava nel merito Giani lo scorso autunno – Quindi io non mi metto nemmeno a discutere della proroga con chi, in questo caso il Governo, queste contropartite per il territorio ha detto ve le diamo e poi non ce la dà. Ho detto che il rigassificatore dopo tre anni andrà via da Piombino. L’accordo con il Governo lo prevede. Ma questo non significa che deve andare in Liguria. Non c’è nessuno automatismo su questo: il rigassificatore che dopo tre anni uscirà dalla Toscana, andrà dove vorrà il Governo nazionale».
Sta dunque esplodendo la contraddizione che risale al marzo 2022, quando l’allora ministro Cingolani dichiarava che i rigassificatori galleggianti «hanno il vantaggio che possono essere utilizzati finché servono e tolti in qualsiasi momento», informando di aver dato mandato ad acquistarne uno e noleggiarne un secondo.
In realtà entrambi le navi rigassificatrici sono state acquistate (destinandole a Piombino e Ravenna) e adesso l’aspettativa è di tenerle in attività per almeno un quarto di secolo. Del resto il tema della sicurezza energetica tramite Gnl appare già oggi marginale, tant’è che già all’edizione 2023 dell’Italian Lng summit la parola d’ordine era “sovraccapacità”. E i nuovi dati messi in fil dall’Institute for energy economics and financial analysis (Ieefa) lo mostrano oggi chiaramente: la domanda di gas in Europa è ai minimi da 11 anni e l’import di Gnl è calato del 19% nell’ultimo anno, mentre in Italia – sebbene il Paese sia tra quelli più legati d’Europa al metano fossile – la domanda di gas è scesa del 19% dal 2021 e l’import di Gnl sia sceso del 12% nell’ultimo anno (dopo essere cresciuto del 73% dal 2021 al 2023).
