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Usare la geotermia per alimentare (anche) i data center, Balocchi porta le istanze toscane a Bruxelles

«Abbiamo focalizzato l'attenzione sulle potenzialità del calore geotermico per la competitività delle aree interne e sui possibili sviluppi del teleriscaldamento»
 |  Nuove energie

Mentre a Firenze la Regione Toscana presenta il rinnovo ventennale delle concessioni minerarie che sottendono la coltivazione della geotermia, in favore del gestore storico Enel green power, a Bruxelles è il sindaco di Santa Fiora (GR) Federico Balocchi – in qualità di delegato Anci Toscana per la geotermia – a fare il punto sullo stato delle politiche europee in materia, dopo che il Consiglio Ue due mesi fa ha chiesto «un più rapido sviluppo» di questa fonte rinnovabile.

«Abbiamo affrontato il tema della geotermia e degli usi plurimi del calore geotermico spiega Balocchi – alla luce delle politiche per la transizione energetica, delle politiche di coesione e sulla competitività che sono i temi principali del piano Draghi e che saranno oggetto della prossima programmazione europea. Partendo da una panoramica sulla geotermia in Europa, abbiamo focalizzato l'attenzione sulle potenzialità del calore geotermico per la competitività delle aree interne e sui possibili sviluppi del teleriscaldamento in Toscana, oggi limitato ai comuni sede di impianti geotermici ad alta entalpia, ma che in prospettiva può diventare una risposta al bisogno di riscaldamento e raffrescamento per tutta la nostra regione, in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale, perché in quasi tutta la Toscana, sottoterra c’è un calore che potrebbe essere sufficiente al riscaldamento delle abitazioni e degli uffici e anche al raffrescamento. Quindi una grande prospettiva per la nostra realtà territoriale».

Già nel novembre 2023, nell’ambito dell’Earth technology expo di Firenze, è stata ad esempio avanzata la proposta di mettere a frutto il calore a bassa entalpia presente nel sottosuolo di Firenze, come già accade da lustri a Parigi.

Più nel dettaglio, Balocchi ha partecipato ieri il a un incontro con Philippe Dumas, direttore del Consiglio europeo per l’energia geotermica (Egec) – istituzione rappresentata per l’occasione anche dalla policy advisor Giulia Cittadini – e con Besnik Mehmeti di Anci Toscana; Balocchi è inoltre intervenuto stamani, nel corso di un incontro al Parlamento europeo, con le direttrici generali per l’Ambiente e il Clima della Commissione europea.

«Altra questione importante – prosegue Balocchi – è il tema dello sviluppo in prossimità degli impianti geotermici di data center, molto energivori, per la necessità di raffrescamento a bassi costi (un’ipotesi già affacciatasi negli anni scorsi per Pomarance, ma ancora in attesa di concretizzarsi, ndr). Abbiamo chiesto all'Egec un supporto su questo, anche nelle relazioni verso le maggiori imprese tecnologiche a livello mondiale. Poterli attrarre nei territori toscani porterebbe centinaia di posti di lavoro altamente qualificati. Sulla questione è intervenuto recentemente anche Draghi, sostenendo che per l’Ue abbassare i costi è diventato un imperativo. Si stima infatti che il consumo di energia dei data center in Europa sarà più che triplicato entro la fine del decennio. Per cui come territorio possiamo offrire una prospettiva concreta rispetto a tale esigenza. Ultimo aspetto affrontato – conclude il sindaco di Santa Fiora – riguarda la presenza nei fluidi geotermici di terre rare, anche se in piccole concentrazioni, soprattutto litio e silicio, che rappresentano l’oro della nuova era perché indispensabili per i componenti tecnologici. Si sta pertanto ragionando sulla possibilità di sviluppare progetti europei e di attivare partenariati proprio sulle possibilità di estrazione di questi elementi che oggi sono indispensabili per le nuove tecnologie».

Redazione Greenreport

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