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Il 92,5% della potenza installata nell’ultimo anno è da fonti rinnovabili, un nuovo record

Guterres (Onu): «L'energia rinnovabile sta concludendo l'era dei combustibili fossili. Questa crescita da record crea posti di lavoro, abbassa le bollette, purifica la nostra aria, giova alle economie»
 |  Nuove energie

L’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena) ha pubblicato oggi il nuovo rapporto Renewable capacity statistics 2025, che conferma l’ennesimo record d’installazione per le fonti pulite, già anticipato nei giorni scorsi dall’Agenzia internazionale per l’energia (Iea).

A fine 2024, nel mondo erano installati 4.448 GW di impianti rinnovabili, di cui 585 GW entrati in esercizio nel corso dei 12 mesi: significa che il 92,5% della potenza per la produzione di energia installata nel periodo è costituita da fonti rinnovabili, grazie a un tasso record di crescita annuale (+15,1%).

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L'energia solare e quella eolica hanno continuato a registrare l’espansione maggiore e insieme rappresentano il 96,6% di tutte le aggiunte nette di fonti rinnovabili nel 2024. Oltre tre quarti di nuova capacità è stata realizzata nel settore dell'energia solare, che ha registrato un aumento del 32,2%, raggiungendo così i 1.865 GW, seguita dall'energia eolica, cresciuta dell'11,1%.

«L'energia rinnovabile sta concludendo l'era dei combustibili fossili – commenta il segretario generale dell’Onu, António Guterres – Questa crescita da record crea posti di lavoro, abbassa le bollette per l’energia elettrica e purifica la nostra aria. Le energie rinnovabili giovano alle economie.  Ma il passaggio all'energia pulita deve essere più rapido e più equo: tutti i Paesi devono avere la possibilità di beneficiare pienamente dell'energia rinnovabile a basso costo».

I progressi compiuti riflettono infatti, ancora una volta, significative disparità geografiche. Come negli anni precedenti, gran parte dell'aumento è stato registrato in Asia, dove la Cina ha dato il contributo maggiore (quasi il 64% della capacità globale aggiunta), mentre l'America centrale e i Caraibi hanno contribuito in misura minore (solo il 3,2%).  I Paesi del G7 e del G20 rappresentano rispettivamente il 14,3% e il 90,3% della nuova capacità nel 2024. 

Non solo. Sebbene il 2024 segni un altro punto di riferimento nella crescita delle energie rinnovabili, il loro sviluppo è ancora troppo lento per rispettare l’obiettivo adottato dalla Cop28 di triplicare la capacità rinnovabile al 2030 portandola a 11 TW: per raggiungere questo target, la capacità rinnovabile deve ora crescere del 16,6% all'anno fino al 2030, installando 1.120 GW ogni 12 mesi da qui alla fine del decennio.

«La continua crescita delle energie rinnovabili a cui assistiamo ogni anno è la dimostrazione che le energie rinnovabili sono economicamente sostenibili e prontamente utilizzabili – osserva il dg dell’Irena, Francesco La Camera – Ogni anno, si raggiungono nuovi record di capacità, ma continuiamo ancora ad affrontare le stesse sfide di grandi disparità regionali e del tempo che scorre implacabile verso l’imminente scadenza del 2030. Oggi, la competitività economica e la sicurezza energetica sono sempre più tra le principali preoccupazioni a livello mondiale, pertanto espandere rapidamente la capacità di energia rinnovabile significa cogliere le opportunità commerciali e garantire la sicurezza energetica in modo rapido e sostenibile. Invito i governi a sfruttare il prossimo ciclo di determinazione dei Contributi determinati a livello nazionale (NDC 3.0) come opportunità per definire un piano chiaro dei loro obiettivi in materia di energie rinnovabili, e la comunità internazionale a rafforzare le collaborazioni a sostegno degli obiettivi dei Paesi del Sud del mondo».

Anche l’Italia è chiamata a fare la sua parte. Per rispettare il pur timido obiettivo contenuto nel decreto Aree idonee del Governo Meloni, ovvero installare +80 GW dal 2021 al 2030, l’Italia dovrebbe fare spazio a nuovi impianti per un minimo di 10,38 GW/anno – che diventano +12 GW/anno per rispettare appieno i target RePowerEu fatti propri dal Piano elettrico 2030 elaborato dalla confindustriale Elettricità futura –, mentre anche nel 2024 si è fermata ampiamente sotto questa soglia (+7,48 GW).

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Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.