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L’intervento del vicepresidente Kyoto club

Aree idonee, dalla Sardegna stop alle rinnovabili? Ferrante: «La legge Todde non sopravviverà alla Corte Costituzionale»

«Siamo pronti a ragionare su una regolamentazione seria, questa è un obbrobrio giuridico e tecnico»
 |  Nuove energie

Il Consiglio regionale della Sardegna guidata dalla presidente Alessandra Todde ha approvato ieri il Dl 45 “Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili”, che di fatto concretizza il rischio paventato ormai da mesi dalle più importanti associazioni ambientaliste nazionali – Legambiente, Wwf, Greenpeace e Kyoto club, riunite nella coalizione Sardegna rinnovabile – nonché dall’intera filiera elettrica nazionale rappresentata in Confindustria. Il dispositivo di legge individua infatti come inidoneo alle fonti pulite circa il 99% del territorio regionale.

«La legge Todde è sbagliata perché, sostanzialmente, impedisce la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili in Sardegna, rendendo praticamente tutto il territorio regionale “non idoneo”», conferma nel merito Francesco Ferrante, decano dell’ambientalismo italiano e oggi vicepresidente del Kyoto club.

Inevitabilmente lo scontro si sposterà adesso nelle aule di tribunale con l’incertezza che ne consegue, anche se c’è già un recente quanto importante precedente – quello sull’autonomia differenziata – che lascia già intuire quale potrebbe essere l’esito finale.

«Non credo che questa legge sopravviverà alla mannaia della Corte Costituzionale – spiega Ferrante – Infatti, il paradosso è che la Corte, dando ragione a quelle Regioni (tra cui la stessa Sardegna) che avevano fatto ricorso contro “l’autonomia differenziata” voluta dal Governo nazionale, ha spiegato molto chiaramente nelle motivazioni che l’energia non è una materia delegabile alle Regioni».

Ma nonostante l’ostinato passo falso compiuto ieri dal Consiglio sardo, ancora non è troppo tardi per aprire uno spazio di confronto politico che possa portare a un esito più costruttivo, come plasticamente emerso ieri nell’aula magna della facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Cagliari, che ha ospitato il Forum Energia promosso da Legambiente Sardegna.

«Ieri, al convegno di Legambiente – conclude nel merito Ferrante – ho voluto sfidare gli assessori presenti dichiarando che, prendendo sul serio le loro affermazioni e quelle della loro Presidente sulla volontà di procedere comunque nella direzione della decarbonizzazione, noi (le associazioni ambientaliste e quelle delle imprese interessate a investire nelle rinnovabili) siamo pronti a ragionare su una regolamentazione seria. Anche il “bene” va fatto bene, e questo vale anche per le rinnovabili. Tuttavia, la loro legge rappresenta un obbrobrio giuridico e tecnico che rende quelle stesse dichiarazioni estremamente ipocrite».

Redazione Greenreport

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