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Marea nera in Liguria, disastro ambientale la notte del referendum

Si rompe un oleodotto e inquina i torrenti Fegino e Polcevera e il mare
 |  Nuove energie

Sembra incredibile, ma mentre gli italiani ieri sera votavano stancamente sul destino dell’estrazione di idrocarburi,  poco dopo le 19.30, a Genova, nel quartiere di Cornigliano, scattava l’allarme  perché si era rotta una condotta di  grosse dimensioni dell’oleodotto Iplom dalla quale  è cominciata a riversarsi, prima nel rio Fegino e poi nel Polcevera, una liquido infiammabile che, in parte, ha raggiunto il mare.

Una fuoriuscita così imponente che ha richiesto l’intervento di 4 squadre dei vigili del fuoco, Capitaneria di porto, polizia municipale, carabinieri. Per arginare la perdita sono state  messe panne alla foce e a metà del Polcevera e  sono intervenute anche ruspe. Secondo  il Secolo XIX, è «Esclusa l’ipotesi del gesto doloso: si sarebbe trattato di un incidente, forse il malfunzionamento di una valvola».

I lavori per arginare il fiume di petrolio continuano anche mentre scriviamo, l’aria è irrespirabile, il puzzo di idrocarburi si sente per chilometri  e il disastro ambientale è davanti agli occhi di tutti e sembra appena l’inizio.

L’oleodotto rotto   collega il porto petroli con i depositi ancora attivi della raffineria Iplom.  Il pubblico ministero Alberto Landolfi ha messo sotto sequestro l’impianto del deposito costiero di Fegino anche ed aperto un’indagine per inquinamento e sversamento non controllato, anche per capire come mai la perdita non sia stata individuata subito e non si sia provveduto a chiudere immediatamente il flusso. Alcune fonti riferiscono la pressione nell’oleodotto avrebbe reso difficile questo tipo di intervento.

C’è anche preoccupazione per la presenza di gas e vapori «Come dimostra la scelta di tenere chiusa la scuola, perché questi gas e vapori sono cancerogeni e al momento si avvertono a km di distanza. Si sta cercando di ridurli utilizzando gli schiumogeni. Ci auguriamo che l’esposizione delle persone sia minima e che il vento aiuti a trascinare via i vapori – ha detto il presidente di Legambiente Liguria Santo Grammatico all’Adnkronos - Uno degli sversamenti più importanti della zona, peggiore di quello del 2012, lo sversamento è durato per parecchie ore, sono riusciti a interrompere il flusso solo stanotte all’una e adesso stanno cercando di contenere la massa oleosa che grazie all’intervento della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, non ha raggiunto il mare. C’è poi la questione ambientale, perché quando parliamo di letti di fiumi e torrenti parliamo di falde acquifere, fauna e flora. Noi chiediamo che l’azienda garantisca un’operazione di bonifica».

Katiuscia Eroe, di Legambiente nazionale sottolinea: «Sembra incredibile, nel mentre perdevamo una battaglia lo stesso petrolio ci dimostrava che eravamo e siamo dalla parte giusta della storia! Con o senza quorum non è finita qui, la nostra battaglia contro le fonti fossili è iniziata anni fa e non finirà oggi! Grazie a tutti quelli che ci hanno creduto e hanno combattuto contro mille Golia!»

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.