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Siria: «Gli americani hanno bombardato le posizioni dell’esercito siriano»

Ma gli Usa smentisco: colpiti campi petroliferi. Mosca: «Solo noi bombardiamo davvero il Daesh»
 |  Nuove energie

Gli aerei della coalizione militare a guida Usa avrebbero bombardato un deposito di munizioni dell’esercito siriano fedele al presidente Bashir al Assad. Il deposito di munizioni sarebbe quello situato nella  prvincia orientale siriana di  Deir ez-Zor,  vicino al fronte di combattimento con lo Stato Islamico/Daesh e con altre organizzazioni jihadiste. Secondo il governo siriano l’attacco avrebbe provocato morti e feriti tra i suoi soldati. La cosa è confermata da una fonte della Milizia nazionale siriana: «L’attacco aereo è stato effettuato su un deposito di munizioni dell’esercito siriano nella provincia di  Deir ez-Zor. Secondo i nostri dati, 4 militari sono morti e 16 sono stati feriti.  Due carri armati sono stati danneggiati. L'aviazione della coalizione internazionale opera qui».

Anche l’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo, vicino all’opposizione siriana e spesso utilizzato come fonte credibile dai media occidentali conferma che gli aerei della coalizione occidentale-araba hanno attaccato l’esercito siriano a Deir ez-Zor

Il ministero degli esteri siriano ha inviato una nota di protesta al Consiglio di sicurezza dell’Onu nella quale condanna «L'aggressione atroce e flagrante delle forze della coalizione condotta dagli Stati Uniri a Deir er-Zor (…) Questa azione contraddice i principi della Carta dell’ONU », ma gli Usa smentiscono tutto:  «Siamo al corrente di queste informazioni apparse sulla stampa, ma non abbiamo condotto nessun attacco in questa parte di Deir ez-Zor, ma a 55 km da lì – ha detto all'AFP il portavoce della Coalizione internazionale, il colonnello  Steve Warren . I raìd hanno avuto luogo a 55 km dalla zona dove i Siriani dicono che c’è stato l’attacco, noi abbiamo colpito dei pozzi petroliferi e non c’erano esseri umani i questa zona».

Comunque, l’aviazione Usa e i suoi alleati dal settembre 2014 bombardano le pousizioni dello Stato Islamico in Siria senza avere nessuna autorizzazione né da parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu Né tantomeno dal governo siriano di Bashir al-Assad, l’unico riconosciuto dall’ONU. I russi sono sempre più furiosi: un presunto sconfinamento aereo in Siria ha portato all’abbattimento del loro cacciabombardiere da parte dei turchi, subito giustificato dagli occidentali come risposta alla violazione dello spazio aereo di un Paese sovrano, ma gli stessi Paesi bombardano e sorvolano senza autorizzazione la Siria, mentre la Turchia non solo viola quotidianamente lo spazio aereo greco, siriano e irakeno, ma ha inviato truppe in Iraq senza avvertire nemmeno il governo centrale di Bagdad, che sarebbe alleato della Coalizione Occidentale-Araba.

Anche i russi bombardano in Siria il Daesh (ma per loro questa definizione si estende anche alle altre milizie islamiste anti-Assad) ma lo fanno su richiesta di quello che, piaccia o meno, è ancora il legittimo governo della Siria.

Intanto i russi rimarcano le differenze tra  il loro intervento in Siria e quello della Coalizione a guida Usa: alla data del 17 novembre quest’ultima ha realizzato 20 attacchi aerei e distrutto 14 obiettivi dello Stato Islamico in Siria, mentre gli aerei russi avrebbero portato 127 attacchi distruggendo 206 posizioni jihadiste, parecchie delle quali però di milizie estremiste alleate degli Usa o di Arabia Saudita e Qatar e/o della Turchia. I russi inoltre accusano gli USA e la coalizione di aver colpito raramente le fonti di sostentamento petrolifero del Daesh e soprattutto le colonne di camion cisterna che contrabbandano il petrolio con la Turchia.

Redazione Greenreport

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