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È il generale Vadalà il Commissario unico per la Terra dei fuochi. Gli ambientalisti: «Si lavori con celerità»

«Far partire le bonifiche in questi territori feriti per troppi anni dagli ecomafiosi e dai trafficanti di rifiuti, responsabili di un vero dramma»
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Dopo la condanna della Corte europea dei diritti dell'uomo verso l’Italia, ieri il ministero dell’Ambiente ha annunciato l’arrivo di un Commissario unico nazionale per la Terra dei fuochi, con a supporto una struttura commissariale di 25 persone: la scelta sul Commissario è stata sciolta in serata direttamente dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ed è ricaduta sul generale Giuseppe Vadalà.

«Il Governo – dichiara Meloni – riporta ad un unico soggetto l'attuazione degli interventi di bonifica della Terra dei fuochi, che prima dipendevano da diversi livelli di governo, sia nazionale che territoriale. Quadro che ha impedito, finora, di completare in tempi accettabili gli interventi di bonifica».

I risultati del cambio rotta sono ovviamente ancora tutti da verificare, e la prima occasione per farlo arriverà entro sessanta giorni, quando il Commissario unico sarà tenuto a trasmettere alla presidenza del Consiglio dei ministri – insieme ai dicasteri all’Ambiente e alla Salute, oltre alla Regione Campania e agli altri stakeholder – una relazione sulla ricognizione degli interventi.

«Ben venga la nomina di un Commissario unico nazionale per la bonifica della Terra dei fuochi compresa tra le province di Napoli e Caserta – commentano a una voce sola Acli, Agesci, Arci, Azione cattolica italiana, Legambiente e Libera – Al generale Giuseppe Vadalà, già impegnato con la sua struttura nella bonifica delle discariche e dei siti contaminati, chiediamo che si lavori con celerità per far partire le bonifiche in questi territori feriti per troppi anni dagli ecomafiosi e dai trafficanti di rifiuti, responsabili di un vero dramma che ha avuto gravi ripercussioni sull’ambiente, sulla salute dei cittadini e sull’economia locale».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.