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Le associazioni: «Si avvii al più presto una strategia sistemica, coordinata e globale come richiesto dalla sentenza»

Terra dei fuochi, dopo la condanna della Corte Ue il Governo nomina un Commissario unico per la bonifica

Sarà affiancato da 25 persone, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto è attesa la prima ricognizione degli interventi
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

La Corte europea dei diritti dell'uomo a fine gennaio ha condannato l’Italia per la malagestione di un’emergenza nota da anni, quella della cosiddetta Terra dei fuochi, una vasta area tra Napoli e Caserta caratterizzata dall’interramento incontrollato di rifiuti da parte della criminalità organizzata. E se il Governo sta valutando di fare ricorso, nel mentre ha nominato un nuovo Commissario unico nazionale per la bonifica.

La decisione è arrivata oggi dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto, che spiega: «Con questa nuova figura istituzionale l'area della Terra dei fuochi assume ancor più rilevanza a livello nazionale. La nomina sarà finalizzata in breve tempo, consentendo così di mettere a sistema le azioni fin qui svolte, superare le frammentazioni e le sovrapposizioni di competenze, accelerando il percorso necessario di risanamento a tutela delle famiglie, dei giovani e delle attività economiche dell'intera Regione».

La struttura commissariale a supporto sarà composta da 25 persone. Nel dettaglio, al Commissario unico sarà attribuito il potere di ricognizione degli interventi di indagine ambientale, caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica effettuati e programmati, nonché delle iniziative volte a garantire la salubrità dei prodotti agroalimentari, il monitoraggio ambientale e sanitario delle popolazioni nell’area interessata. Ricade inoltre tra le attività del Commissario anche la ricognizione delle risorse stanziate e di quelle disponibili per l’attuazione degli interventi di bonifica necessari, come pure l’individuazione e perimetrazione dei siti oggetto di contaminazione.

Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, il Commissario unico è tenuto a trasmettere alla presidenza del Consiglio dei ministri – insieme ai dicasteri all’Ambiente e alla Salute, oltre alla Regione Campania e agli altri stakeholder – una relazione sulla ricognizione degli interventi.

«Ben venga la nomina di un Commissario unico nazionale per la bonifica della Terra dei fuochi compresa tra le province di Napoli e Caserta – commentano a una voce sola Acli, Agesci, Arci, Azione cattolica italiana, Legambiente e Libera – Al generale Giuseppe Vadalà, già impegnato con la sua struttura nella bonifica delle discariche e dei siti contaminati, chiediamo che si lavori con celerità per far partire le bonifiche in questi territori feriti per troppi anni dagli ecomafiosi e dai trafficanti di rifiuti, responsabili di un vero dramma che ha avuto gravi ripercussioni sull’ambiente, sulla salute dei cittadini e sull’economia locale. È ora che anche per la Terra dei fuochi soffi il vento dell’ecogiustizia, per questo chiediamo al Commissario unico che si avvii al più presto una strategia sistemica, coordinata e globale come richiesto dalla sentenza con cui la Corte europea dei diritti umani nelle scorse settimane ha condannato l’Italia per la vicenda della Terra Fuochi. Al governo chiediamo, invece, come prevede sempre questa sentenza, di velocizzare l’istituzione di un’Autorità indipendente per il monitoraggio di quanto accade in quei territori e la creazione di una piattaforma accessibile e trasparente, per garantire un’informazione puntuale per le comunità che finora è mancata. Per lo Stato italiano è tempo di assumersi le proprie responsabilità e di passare ai fatti per dare un nuovo futuro a questi territori».

Le sei associazioni dallo scorso novembre hanno dato il via alla campagna nazionale “Ecogiustizia subito: in nome del popolo inquinato”. Una campagna itinerante che dal nord al Sud Italia sta facendo tappa in alcuni luoghi simbolo dell’Italia inquinata e segnati da ingiustizia ambientale e sociale per richiamare, in primis, l’attenzione sul tema delle mancate bonifiche e per chiedere interventi mirati e l’applicazione del principio chi inquina paga. Lunedì 24 febbraio faranno tappa in Campania, a Napoli, con un flash mob alle ore 11.00 in piazza del Plebiscito proprio per chiedere Ecogiustizia e bonifiche per la Terra dei fuochi.

Redazione Greenreport

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