Da febbraio operativo il nuovo sistema Rentri per la tracciabilità dei rifiuti
Da poco più di due settimane sono attivi i servizi per l’iscrizione al Rentri, ovvero il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. Si tratta di uno strumento su cui il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica fonda il sistema di tracciabilità dei rifiuti e prevede la digitalizzazione dei documenti relativi alla movimentazione e al trasporto dei rifiuti. E ora, a partire dal prossimo febbraio, le aziende saranno gradualmente obbligate a iscriversi al Rentri tenendo così una tracciabilità elettronica su un sito governativo direttamente accessibile agli organi di controllo.
Questo strumento nasce all'interno della Strategia nazionale per l’economia circolare per migliorare il monitoraggio dei dati ambientali, rendendoli disponibili non solo per la vigilanza e il controllo, ma anche per le politiche ambientali del Mase. Il Rentri introduce una gestione digitale per adempiere agli obblighi previsti dal D.Lgs. n. 152/2006, come la compilazione dei formulari di trasporto e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico. Centralizzando le informazioni contenute in questi documenti, il sistema permette un monitoraggio costante dei flussi di rifiuti e materiali, con verifica dettagliata di ogni codice EER e di ogni punto di generazione dei rifiuti.
Il sistema rappresenta un'importante sinergia tra transizione ecologica e digitale e offre numerosi benefici, tra cui un accesso continuo ai dati utili per le politiche ambientali e la pianificazione regionale, il supporto alle autorità nel contrasto alla gestione illecita dei rifiuti tramite verifiche digitali, l’agevolazione degli adempimenti per le imprese con procedure più rapide e strumenti digitali, la riduzione dei tempi per la trasmissione dei dati necessari al monitoraggio degli obiettivi europei di recupero e riciclo, e la digitalizzazione della gestione di milioni di documenti cartacei.
Sono tenuti all’iscrizione al Rentri, mediante l'accreditamento alla piattaforma telematica per il conferimento dei dati: produttori di rifiuti pericolosi; imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da rifiuti prodotti nell'ambito delle lavorazioni industriali, rifiuti prodotti nell'ambito delle lavorazioni artigianali, rifiuti derivanti dall'attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, nonché i rifiuti da abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie; commercianti e intermediari di rifiuti pericolosi; commercianti e intermediari di rifiuti non pericolosi; enti e imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale; enti e imprese che raccolgono o trasportano rifiuti non pericolosi a titolo professionale, esclusi coloro che trasportano i propri rifiuti non pericolosi; consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti; enti e imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti.
Come informano dall’azienda di settore Ambiente spa, entro il 13 febbraio sono tenuti ad iscriversi enti o imprese produttrici iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con oltre 50 dipendenti, mentre nei mesi seguenti toccherà a soggetti con meno di 10 dipendenti e, dal 15 dicembre 2025, tutti i restanti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi obbligati.
Il sistema Rentri si articola in due sezioni principali. Una sezione anagrafica che contiene i dati degli iscritti e le informazioni relative alle autorizzazioni specifiche e una sezione tracciabilità che comprende i dati ambientali relativi agli adempimenti degli articoli 190 e 193 del D.Lgs. 152/2006, incluse le informazioni sui percorsi dei mezzi di trasporto, ove previsto.
In particolare, il Rentri consente una serie di operazioni che consentono un passo avanti verso una gestione dei rifiuti più trasparente e digitalizzata. La prima: mettere a disposizione della pubblica amministrazione un flusso costante di dati e informazioni sulla movimentazione dei rifiuti, a supporto delle politiche ambientali e della pianificazione regionale. La seconda: sostenere le autorità di controllo nella prevenzione e nel contrasto della gestione illecita dei rifiuti, facilitando le modalità di verifica basate su documenti digitali. La terza operazione consentita dal nuovo sistema permette di assolvere con rapidità e facilità agli adempimenti previsti per le imprese, con lo snellimento delle procedure, anche attraverso l’utilizzo di strumenti di supporto alla transizione digitale messi a disposizione dal Mase. Il nuovo strumento permette poi di ridurre i tempi per la trasmissione dei dati necessari per la rendicontazione e il monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi europei di recupero e riciclo e, ultimo ma non ultimo, di gestire in modalità digitale milioni di documenti cartacei.