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Capodanno, Sima: dal 2012 quasi 4 mila feriti gravi e 7 morti per botti e armi. Effetti anche sull’ambiente

L’analisi della Società italiana di medicina ambientale: fuochi d’artificio e petardi, le polveri sottili nell’aria aumentano del 1.900% e muoiono 5 mila animali all’anno
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Aumenta in modo drammatico il bilancio di feriti e vittime del Capodanno. Lo afferma la Società italiana di medicina ambientale (Sima), che alla luce degli ultimi dati forniti dal dipartimento di sicurezza aggiorna il triste conteggio della strage legata ai botti di fine anno.

Dal 2012 si sono registrati in totale in Italia 7 morti e 3.803 feriti gravi a causa di petardi, fuochi d’artificio e proiettili vaganti utilizzati nella notte di Capodanno – analizza Sima – Ma non sono solo gli esseri umani a subire le conseguenze dei botti: si stima che nell’ultima notte dell’anno siano circa 5mila gli animali, tra domestici e selvatici, che perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi ed esplodenti.

C’è poi la questione ambientale, considerato che i botti di fine anno generano una impennata dell’inquinamento dell’aria: durante tutto l’anno i fuochi d’artificio sono responsabili di circa il 6% di Pm10 presente nelle città italiane – spiega Sima - ma nella sola notte di Capodanno le polveri sottili registrano un incremento abnorme, raggiungendo valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo ed un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte (con un aumento del +1900% rispetto ai valori massimi di legge).

«Botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani. – Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni, i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti. Le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere».

Non bisogna poi dimenticare l’ingente quantità di rifiuti prodotta, che è sotto i nostri occhi ogni primo dell’anno. La stima conservativa di Sima è che circa 60.000 involucri – pari a circa 3-6 tonnellate – di botti e fuochi esplosi la notte di Capodanno rimangano nelle strade e nelle piazze delle nostre città. Si tratta peraltro di rifiuti difficili da differenziare perché composti per il 70% da cartone, plastica, legno o argilla ed il restante 30% da polvere pirotecnica (in massima parte nitrato di potassio, zolfo e carbone, con aggiunta di metalli pesanti, magnesio e rame).

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.