Pesticidi a Venezia: glifosato nell’aria di Mestre
Per prendersi cura delle proprie piante e del giardino sono a disposizione di tutti diversi prodotti utilizzati in agricoltura come pesticidi, erbicidi, fertilizzanti che possono risolvere problemi specifici ma anche causare impatti negativi sulla qualità dei terreni, delle falde e anche dell’aria. Ma a che distanza si può manifestare l’impatto negativo di queste sostanze?
Lo studio “Glyphosate and other plant protection products in size-segregated urban erosol: Occurrence and dimensional trend”, pubblicato su Environmental Pollution da Giovanna Mazzi, Matteo Feltracco, Agata Alterio, Eleonora Favaro e Andrea Gambaro del Dipartimento di scienze ambientali, informatica e statistica dell’università Ca’ Foscari di Venezia e da Elena Barbaro dell’Istituto di scienze polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Chafai Azri dell’Université de Sfax, ha analizzato l’aria di Mestre per migliorare la comprensione della “deriva dei pesticidi”, «Fenomeno per cui – spiegano - le gocce di prodotto che viene erogato vengono trasportate dal vento lontano dal luogo in cui è stato applicato».
I ricercatori i hanno posizionato sull’edificio più alto del Campus scientifico di Mestre dell’università Ca’ Foscari un campionatore di polveri fini che permette di separare le particelle in aria in base alla dimensione. «Infatti . spiegano ancora - più piccole sono le particelle, più facilmente verranno trasportate per lunghe distanze dal vento (trasporto long-range), suggerendo una sorgente distante dal punto di campionamento. Al contrario, una sorgente locale può essere identificata da particelle più grosse, in quanto possono essere trasportate per minori distanze (trasporto short-range)». E sono rimasti sorpresi dai risultati.
La Mazzi, dottoranda di scienze ambientali, evidenzia che «Nonostante ci aspettassimo di trovare i prodotti per la protezione delle piante nelle particelle più sottili, quindi provenienti dalle zone lontane dalla città di Mestre, abbiamo trovato Glifosato e a Fosetil Alluminio nelle particelle più grosse (10 - 1.8 μm). Questo ci suggerisce che i due composti sono usati all’interno della città, probabilmente nei giardini privati o pubblici».
La tossicità del glifosato è ancora ampiamente dibattuta, con l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) che lo ha definito probabilmente cancerogeno, mentre una buona parte della letteratura scientifica lo ritiene non pericoloso per i mammiferi.
I ricercatori concludono: « Nel complesso, la presenza di PPP (prodotti fitosanitari, ndr) nell'aerosol urbano dovrebbe far scattare un campanello d'allarme verso questo tipo di composti e stimolare la comunità scientifica a includere questi analiti in lavori futuri. Ulteriori approfondimenti devono essere fatti per valutare il comportamento dei PPP durante le altre stagioni, concentrandosi potenzialmente anche su altri sottoprodotti dei PPP. Riteniamo che comprendere la loro distribuzione potrebbe essere utile per evidenziare la possibile esposizione dei cittadini e per migliorare le politiche. Le concentrazioni rilevate sono molto basse, nell’ordine di frazioni di nanogrammi per metro cubo di aria campionata, ma i risultati non sono da sottovalutare e mettono in evidenzia una contaminazione diffusa. Raccomandiamo attenzione e invitiamo a non abusare dei prodotti per la protezione delle piante».