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Piano energia e Clean industrial deal, ecco le bozze a cui sta lavorando la Commissione europea

Il 26 febbraio la presentazione ufficiale delle misure comunitarie, ma a Bruxelles iniziano a circolare alcune anticipazioni: disaccoppiamento prezzi del gas-bollette elettricità, riduzione della tassazione riguardante queste ultime e 480 miliardi all’anno in più per energia, industria e trasporti
 |  Green economy

Investimenti annuali da 480 miliardi di euro in più rispetto al decennio precedente da destinare ai settori energia, industria e trasporti. Disaccoppiamento tra prezzi del gas e bollette dell’elettricità. Riduzione della tassazione riguardante queste ultime. La Commissione europea presenterà il 26 febbraio il Clean industrial deal, che rappresenta l’implementazione del Green deal annunciata dalla presidente Ursula von der Leyen fin dalla sua riconferma, e l’Affordable energy action plan, ovvero il Piano di azione per l’energia accessibile (nel senso, a prezzi accessibili). Alcune anticipazioni del lavoro che stanno portando avanti i commissari iniziano però ad arrivare da Bruxelles. «L’Unione europea deve aumentare i suoi investimenti annuali in energia, industria e trasporti di circa 480 miliardi di euro rispetto al decennio precedente», si legge in uno dei passaggi di cui l’Ansa ha preso visione. 

Nel documento, a cui ha lavorato in particolare la responsabile alla Transizione e alla concorrenza dell’Ue Teresa Ribera, vengono individuate delle misure per sostenere e rilanciare l’industria pesante europea e rafforzare la posizione nel settore delle tecnologie pulite. Misure che erano già state giudicate necessarie nei mesi scorsi per garantire la competitività nei confronti di Usa e Cina e che ora lo diventano tanto più alla luce dei dazi decisi dall’amministrazione Trump. Nel testo che sarà presentato il 26, la Commissione Ue sottolinea anche che «mobilitare e fare leva sul capitale privato è fondamentale» e che, «basandosi sul 38% del bilancio Ue» destinato a sostenere il «Green deal, anche il prossimo bilancio» 2028-2034 «sarà un fattore chiave». Bruxelles, si legge, agirà «per rafforzare i finanziamenti a livello Ue, fare leva sugli investimenti privati e migliorare gli aiuti di Stato e altri regimi di sostegno nazionali».

Importanti novità verranno annunciate il 26 da Bruxelles anche sul fronte energia. Si legge infatti nella bozza del Piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili che sta circolando in queste ore: «I prezzi elevati e volatili del gas fanno salire i prezzi dell’elettricità. Gli accordi di acquisto di energia (Ppa) e i contratti a lungo termine tra gli sviluppatori di energia pulita e i consumatori e le aziende industriali consentono a questi ultimi di beneficiare di prezzi dell’elettricità stabili e convenienti per un lungo periodo. Sebbene la domanda sia in aumento, questi contratti devono essere ulteriormente incoraggiati e diffusi, anche presso le imprese ad alta intensità energetica che non vi hanno ampio accesso. La Commissione intensificherà gli sforzi nell’ambito delle norme sul mercato dell’energia elettrica per disaccoppiare le bollette dell’elettricità da questa volatilità, promuovendo l’adozione di contratti di fornitura di energia elettrica a lungo termine». 

Non solo. Al fine di favorire una riduzione del costo dell’energia, che è penalizzante per la competitività europea in quanto molto più alto di quello vigente in Usa e Cina, la Commissione Ue ricorda che gli Stati membri «hanno la possibilità di ridurre le imposte e i prelievi nazionali nella bolletta dell'energia elettrica, avvicinandosi alle aliquote minime di accisa previste dalla direttiva sulla tassazione dell'energia, pari a 0,5 euro/MWh per le imprese e all'aliquota Iva ridotta al minimo del 5% previsto dalla direttiva Ue, nonché di eliminare le imposte non legate all’energia e di trasferire quelle che finanziano l’energia». L’obiettivo, si legge nel documento a cui stanno lavorando i commissari europei, deve essere in linea con un percorso di maggiore integrazione comunitaria, come del resto ha sollecitato anche l’ex governatore Bce ed ex premier italiano Mario Draghi in un intervento tenuto ieri all’Europarlamento.  «Dobbiamo finalmente realizzare un’autentica Unione dell’energia attraverso tre fattori principali», è il messaggio che in tal senso introduce la Commissione Ue nel piano energia. «In primo luogo, abbiamo bisogno di un mercato dell’energia pienamente integrato, supportato da una rete interconnessa e da un regime normativo e di governance coeso. In secondo luogo, abbiamo bisogno di un sistema energetico decarbonizzato, guidato da un sostanziale aumento dell’energia pulita e dell’elettrificazione, e gestito con l’efficienza energetica al centro. In terzo luogo, poiché il gas naturale continua a rappresentare una parte del consumo energetico europeo, abbiamo bisogno di un mercato del gas più trasparente e competitivo e ben funzionante. Dobbiamo assicurarci che il gas sia scambiato a condizioni eque e fare leva sulla nostra forza collettiva». 

Redazione Greenreport

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