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La decisione il 3 marzo

Oltre duemila scienziati di tutto il mondo chiedono l’espulsione di Musk dalla Royal Society

Alla base della protesta la diffusione attraverso X di fake news e il sostegno all’amministrazione Trump nei tagli alla ricerca scientifica: «Azioni non coerenti con il codice di condotta di questa prestigiosa istituzione»
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Le firme dei soci erano 1.300 solo pochi giorni fa, poi velocemente lievitate di alcune centinaia. E ora gli ultimi aggiornamenti parlano di 2.300 scienziati, membri e non, che sono favorevoli all’espulsione di Elon Musk dalla Royal Society. 

Il proprietario di Tesla, X, Space X e Neuralink è entrato a far parte della prestigiosa istituzione scientifica sette anni fa per il suo contributo alla ricerca spaziale e all’innovazione nel settore dei veicoli elettrici. Ma ora il suo atteggiamento controverso nell’amministrazione Trump e il suo sostegno a teorie che mettono in dubbio l’attendibilità della ricerca scientifica hanno spinto l’istituzione britannica a valutare se sia opportuno mantenere tra i propri membri Musk. 

Come riporta la rivista Nature, a firmare sono stati scienziati di diverse parti del mondo che puntano il dito contro le ripetute violazioni del codice di condotta della Royal Society da parte del cofondatore di Tesla, che continua a diffondere fake news sul social media di sua proprietà X e che ora, dall’interno dell’amministrazione Trump, sta appoggiando i pesanti tagli alla ricerca scientifica negli Stati Uniti e gli attacchi contro i valori dell’inclusione e della diversità nella scienza.

«Non riesco a capire – si legge nella la lettera, scritta in prima istanza sul suo blog da Stephen Curry, ricercatore dell’Imperial College in pensione e membro della Royal Society – come queste azioni siano coerenti con un codice di condotta che richiede ai membri di avere il dovuto rispetto per la dichiarazione di valori della Società, valori che chiedono di agire in conformità con i più alti standard di condotta pubblica, di avere un impatto positivo e di cercare l’eccellenza».

La rigorosa selezione dei membri della Royal Society avviene in base a «contributi sostanziali al miglioramento della conoscenza», osserva Nature. Tuttavia, già nel 2024 alcuni soci avevano chiesto l’espulsione di Musk sottolineando l’uso di X da parte del suo proprietario per promuovere la disinformazione ed esprimere scetticismo nei confronti dei vaccini. La Royal Society rispose che tali azioni non infrangevano il codice di condotta e seguirono dimissioni di alcuni membri. Un portavoce della Royal Society ora ha detto a Nature che «ogni dimissione è fonte di rammarico» e che è prevista una riunione il prossimo 3 marzo proprio per discutere della nuova richiesta di espulsione per Musk.

Redazione Greenreport

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