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La cellulosa dei pannolini diventa fertilizzante per colture bio, grazie ai lombrichi

Testa (Omnisyst): «Integrare pratiche sostenibili nei processi produttivi, creando valore aggiunto dai residui e contribuendo a ridurre l'impatto ambientale»
 |  Green economy

I lombrichi sono degli organismi che in natura riciclano materiale organico per vivere, e grazie a questa loro caratteristica possono diventare dei preziosi alleati nell’economia circolare, creando fertilizzanti bio (chiamati casting, humus da lombrico o vermicompost) a partire dai nostri rifiuti.

È quanto sta già accadendo a Ortona, in Abruzzo, dove la multinazionale Ontex – un leader nella manifattura di prodotti per l’igiene personale – ha avviato una collaborazione con Omnisyst per trasformare la cellulosa presente nei pannolini usati, un residuo finora avviato a recupero energetico, in sottoprodotto.

«Essendo un'azienda produttrice, generiamo anche rifiuti, ma la nostra strategia si basa su tre fasi principali: evitare la creazione di scarti in fase di produzione, riutilizzare i residui e riciclare la parte residua. Questo progetto rappresenta un’iniziativa straordinaria per il riutilizzo degli scarti, che sosteniamo pienamente», spiega Elise Barbé, in qualità di Group sustainability manager di Ontex.

Negli ultimi sei anni, Ontex si è affidata a Omnisyst – un’azienda con trent'anni di esperienza nella gestione circolare dei rifiuti industriali – per la gestione dei residui di produzione, ottenendo risultati significativi in termini ambientali, operativi ed economici. Ma passare dal recupero energetico al riciclo ha permesso di alzare ulteriormente l’asticella.

«In passato, gestivamo già gli scarti in maniera sostenibile attraverso il recupero energetico, ma affrontavamo comunque dei costi. Grazie a questo nuovo approccio basato sulla simbiosi industriale, siamo riusciti non solo ad annullare i costi di recupero, ma soprattutto a trasformare un residuo in un sottoprodotto prezioso per altre produzioni», osserva Antonio Cafagna, District manager di Omnisyst.

Il primo carico di cellulosa è già stato destinato alla lombricoltura nelle scorse settimane, dove verrà convertito in fertilizzante naturale per colture biologiche. Il progetto di lombricoltura, sviluppato dall'azienda agricola La Terra di Gaia per il primo carico, prevede l'utilizzo di lombrichi per trasformare la polvere di cellulosa in humus di alta qualità, un fertilizzante biologico. Il sottoprodotto viene prima posto all’interno della serra e poi miscelato con una deiezione di asino nella lettiera, dove i lombrichi si nutriranno del composto, trasformandolo in humus di lombrico: un ammendante organico inodore e ricco di elementi nutritivi per il terreno.

«Questo progetto – conclude Chicco Testa, presidente del cda di Omnisyst – esemplifica come le aziende possano integrare pratiche sostenibili nei loro processi produttivi, creando valore aggiunto dai loro residui e contribuendo alla riduzione dell'impatto ambientale».

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Redazione Greenreport

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