Proger, nell'ultimo anno -35% intensità energetica mentre la produzione cresce del 69,6%
Una realtà-bandiera nel nostro Paese e all’estero dell’expertise italiano nell’ingegneria, Proger, ha chiuso il 2023 col valore della produzione a oltre 180 milioni di euro: il miglior risultato della storia dell’azienda, cui si è aggiunto un marcato calo dell’intensità energetica e dunque migliori profili di sostenibilità ambientale.
I dati approvati dal cda nel Bilancio di sostenibilità documentano anche un -30% nel consumo di gasolio oltre a passi decisi nella politica retributiva verso la parità uomo/donna. Raddoppiate poi le ore formative totali nel 2023, un anno che ha visto nascere la nuova funzione aziendale dedicata alla sostenibilità e nuovi ruoli strategici come quello dell’Executive Senior Advisor per “People, Culture & Change”. Tutti aspetti che hanno garantito a Proger il rating Esg di Classe A, certificato da Cerved.
«È migliorata la performance di sostenibilità ambientale – commenta l’ad di Progere, Marco Lombardi (nella foto) – con una riduzione del consumo di gasolio di oltre il 30% rispetto l’anno precedente e dell’intensità energetica di gruppo di quasi il 35%, nonché i primi chiari effetti di una nuova forte politica retributiva che ha come obiettivo prioritario la parità uomo/donna. Il 2023 si chiude anche con la più alta performance economica della storia di Proger (con una crescita del 69,6% della produzione) , e questo non è un caso. È radicata la convinzione in Proger che un’azienda più sostenibile, più inclusiva, più giusta e più trasparente è necessariamente un’azienda più performante ed efficiente. Per questa ragione continueremo ad investire per alimentare una crescita sostenibile, garantendo allo stesso tempo il successo economico e la responsabilità ambientale e sociale nei confronti di tutti i nostri stakeholder».
Nell’ambito delle attività per promuovere lo sviluppo sostenibile del Paese, lo scorso giugno inoltre Proger ha sostenuto la pubblicazione del rapporto Water intelligence, il primo report nazionale sull’innovazione tecnologica e la digitalizzazione nella gestione del ciclo dell’acqua.
Il rapporto vede come autori il direttore editoriale di greenreport e presidente della Fondazione earth and water agenda (Ewa), Erasmo D’Angelis, insieme al direttore di Ewa Mauro Grassi; propone un Piano nazionale per la sicurezza idrica e idrogeologica, per il quale servirebbero 17,7 mld di euro l’anno per un decennio, arrivando a un totale di 176,5 mld di euro.