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Una banca per l’elettrificazione: la proposta che Eurelectric lancia alla Commissione Ue
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Alcuni giorni fa un’analisi commissionata da Greenpeace Germania ha rivelato che i sussidi ai combustibili fossili sono aumentati del 15% in ambito G7 tra il 2016 – anno in cui è stato preso l’impegno a ridurre questa voce di spesa – e il 2023. E mentre in ambito comunitario la Corte dei conti europea stima che queste sovvenzioni ambientalmente dannose arriveranno a superare 55 miliardi di euro ogni anno negli Stati membri, a beneficio principalmente dell’industria, dei trasporti e dell’agricoltura, Eurelectric ricorda che esistono diverse alternative per decarbonizzare l’industria come il biometano, l’idrogeno, la (discussa) cattura e lo stoccaggio di CO2. Mentre tutte le soluzioni saranno necessarie, l’associazione di settore sottolinea però che l’elettrificazione diretta rimane l’opzione più efficiente dal punto di vista energetico e più economica per i processi industriali al di sotto dei 500 °C. Tuttavia, viene aggiunto, il tasso di elettrificazione rimane bloccato al 33% quando gli studi attuali suggeriscono che potrebbe raggiungere il 90% entro il 2035 con le tecnologie già disponibili.
È dunque necessario trovare nuovi incentivi per aumentare l’elettrificazione industriale, sostiene Eurelectric, che lancia all’indirizzo della Commissione europea una proposta ben precisa: istituire una banca per l'elettrificazione nell’ambito del prossimo Piano d’azione per l’elettrificazione e coordinata con il Clean industrial deal. La banca dovrebbe centralizzare le competenze, le opzioni di finanziamento e gli strumenti di de-rischio in un unico sportello gestito dalla Commissione e sostenuto dalla Banca europea per gli investimenti e dagli Stati membri. Questo strumento dovrebbe fornire una compensazione per le spese in conto capitale critiche (Capex), nonché un sostegno condizionale per le spese operative (Opex) durante il periodo di transizione delle industrie.
L’iniziativa risolverebbe un problema che è emerso in tutta evidenza finora, e cioè che l’elettrificazione industriale non sta aumentando in Europa a causa degli elevati investimenti iniziali, dei lunghi cicli di investimento, dell’aumento dei costi energetici, della tassazione sleale e dei sussidi in corso per i combustibili fossili. La Bei, nell’ottica della proposta lanciata da Eurelectric, dovrebbe essere strettamente coinvolta nel controllo e nell’attuazione dei progetti nell’ambito della Banca di elettrificazione, in quanto può migliorare il profilo di rischio dei progetti di elettrificazione attraverso garanzie di bilancio, investimenti azionari o prestiti. In particolare, la Bei dovrebbe allocare garanzie di bilancio per ridurre il rischio dei Ppa a lungo termine, anche assicurando l’affidabilità creditizia dell’acquirente industriale.
L’elettrificazione, ribadisce Eurlectric, può migliorare l’efficienza energetica delle industrie, ridurre i costi operativi nel tempo e aumentare la sicurezza energetica riducendo la dipendenza dai combustibili fossili importati. E la Banca per l'elettrificazione rappresenterebbe il modo per aggiungere una spinta sia dal lato della domanda che sul fronte dell’offerta.
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