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Su Nature il nuovo studio della London School of Hygiene & Tropical Medicine

Clima, il conto da pagare? In Europa 2,3 milioni di morti in più da ondate di calore

Tra le 10 città Ue più a rischio, 4 sono italiane. Tuttavia, fino al 70% di questi decessi potrebbe essere evitato se riducessimo rapidamente le emissioni di gas serra
 |  Crisi climatica e adattamento

Man mano che la crisi climatica avanza – e il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato – diventa sempre più chiaro che i costi dell’inazione superano di gran lunga quelli della transizione ecologica, con nuovi studi scientifici a evidenziare gli scenari più drammatici dettati dall’immobilismo.

Uno studio di modellizzazione, condotto da ricercatori del laboratorio Environment & Health Modelling (EHM) della London School of Hygiene & Tropical Medicine (LSHTM) e pubblicato su Nature Medicine, stima che i cambiamenti climatici potrebbero direttamente causare oltre 2,3 milioni di decessi aggiuntivi legati alle temperature in 854 città europee entro il 2099, se non si intraprenderanno azioni urgenti per ridurre le emissioni di carbonio. Si tratta di un aumento significativo dei decessi legati al calore in tutta Europa, superando sostanzialmente qualsiasi riduzione dei decessi legati al freddo. Questa tendenza persiste in tutti gli scenari di cambiamento climatico e anche in caso di alta capacità di adattamento al calore, sottolineando la necessità di politiche di mitigazione aggressive.

Si tratta di una dinamica già in atto, come mostra drammaticamente il caso italiano: nel nostro Paese si stimano 13.318 morti per le ondate di calore che hanno colpito lo Stivale nel corso dell’estate 2022, cui se ne sono aggiunti altri 12.743 nell’estate 2023. In entrambi i casi si tratta del dato più alto tra i Paesi europei analizzati.

«I nostri risultati sottolineano l’urgente necessità di perseguire aggressivamente sia la mitigazione del cambiamento climatico che l’adattamento al calore crescente. Questo è particolarmente critico nella regione mediterranea dove, se non si agisce, le conseguenze potrebbero essere disastrose. Ma, seguendo un percorso più sostenibile, potremmo evitare milioni di decessi prima della fine del secolo», spiega Pierre Masselot, autore principale del laboratorio EHM. Infatti, fino al 70% dei 2,3 mln di decessi aggiuntivi prospettati potrebbe essere evitato se si agisse rapidamente.

Anche in questo caso, è un’urgenza che riguarda in primo luogo il nostro Paese. Secondo lo studio di modellizzazione, tra le 10 città europee che vedranno il più alto numero di decessi legati alle temperature entro la fine del secolo 4 sono infatti italiane:

  • Barcellona (Spagna): 246.082
  • Roma (Italia): 147.738
  • Napoli (Italia): 147.248
  • Madrid (Spagna): 129.716
  • Milano (Italia): 110.131
  • Atene (Grecia): 87.523
  • Valencia (Spagna): 67.519
  • Marsiglia (Francia): 51.306
  • Bucarest (Romania): 47.468
  • Genova (Italia): 36.338

A causa delle loro popolazioni più grandi, il numero più elevato di decessi legati alle temperature è previsto nelle città mediterranee più popolose, ma anche molte città più piccole a Malta, in Spagna e in Italia potrebbero essere gravemente colpite con tassi elevati di decessi legati alle temperature.

Al di fuori della regione mediterranea, si prevede che gli impatti saranno meno gravi, con altre capitali europee come Parigi (13.515) che potrebbero registrare un aumento più contenuto, ma comunque significativo, dei decessi cumulativi per freddo e calore. D'altro canto, la maggior parte delle città nelle isole britanniche e nei paesi scandinavi potrebbe vedere una diminuzione netta dei decessi, come Londra (-27.455). Tuttavia, questo calo del tasso di mortalità sarebbe ampiamente superato dagli aumenti nel resto d’Europa, con un totale di 2,3 milioni di decessi aggiuntivi in tutto il continente europeo.

«Questo studio – conclude Antonio Gasparrini, autore senior dell’articolo e responsabile del laboratorio EHM – fornisce prove convincenti che il forte aumento dei decessi legati al calore supererà di gran lunga qualsiasi riduzione legata al freddo, comportando un aumento netto della mortalità in tutta Europa. Questi risultati smentiscono le teorie proposte sugli effetti ‘benefici’ del cambiamento climatico, spesso utilizzate per opporsi alle fondamentali politiche di mitigazione che dovrebbero essere implementate il prima possibile».

Redazione Greenreport

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